Ecco i nomi dei Forconi che nel dicembre di due anni fa bloccarono Imperia e Ventimiglia

19 maggio 2015 | 11:24
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Ecco i nomi dei Forconi che nel dicembre di due anni fa bloccarono Imperia e Ventimiglia

Avvocati al lavoro in questi giorni per presentare memoriali entro i venti giorni prima della richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore della Repubblica Lorenzo Fornace

Imperia. Cesare Beltrami, 31 anni, di Sanremo; John Benvenuto, 41 anni, di Imperia; Giuseppe Bobbone, 32 anni, di Imperia; Franc Alain Cornelis, 46 anni, di Antibes; Sergio Donaudi, 64 anni, di Imperia; Yakup Eller, 23 anni, di Karacabey, in Tuchia; Gabriele Fazio, 37 anni, di Imperia; Domenico Fedele, 29 anni, di Bordighera; Mehdi Hafiane, 22 anni, di Casablanca (Marocco); Damiano Laruffa, 22 anni, di San Bartolomeo al Mare; Calogera Lauricella, 24 anni, di Salemi (Trapani); Carlo Mario Mello, 48 anni, di Torino; Riccardo Pianosi, 48 anni, di Imperia; Vincenza Piccinini, 33 anni, di Imperia; Maurizio Rittore, 30 anni, di Imperia; Davide Salina, 31 anni, di Imperia; Gian Franco Spalletta, 41 anni, di Opera in provincia di Milano; Silvia Simondo, 23 anni, di Imperia; Christian Versino, 39 anni, di Torino e Esmeralda Zavalina, 28 anni, di Devoll in Albania.

Ecco i nomi degli indagati dal pm Lorenzo Fornace per le manifestazioni di protesta che si erano svolte tra il 9 e 10 dicembre 2013 a Imperia, come altre città italiane. Sono padri di famiglia, ex candidati in Comune a Cosio, pensionati, ma anche professionisti, ultras di squadre di calcio e qualcuno anche con precedenti penali. Sono tutti residenti tra Imperia, Taggia e Sanremo.

I cosiddetti “Forconi” avevano promosso un corteo che per tutta la giornata aveva organizzato blocchi, a macchia di leopardo in tutta la città con la conseguenza che il traffico sia stradale che ferroviario erano stato interrotto più volte. Tra i reati ipotizzati soprattutto l’interruzione di pubblico servizio, ma anche danneggiamento, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. In particolare  bloccare i treni sulla linea ferroviaria a Oneglia, secondo quanto accertato dagli inquirenti, furono Beltrami, Benvenuto,  Bobbone, Cornelis, Donaudi, Eller, Fazio, Hafiane, Laruffa, Lauricella, Milone, Piccinini, Salina, Simondo, Spalletti e Versino.

A distanza di due anni, il pm Lorenzo Fornace ha chiuso l’inchiesta con 21 indagati. A loro è arrivato il cosiddetto Acip, l’avviso di conclusione indagini e uno stuolo di avvocati potrà presentare, se lo riterrà opportuno, una memoria difensiva. Entro i primi di giugno il pubblico ministero potrá chiedere il rinvio a giudizio.

Quei giorni ad Imperia la situazione era diventata decisamente pesante. Nel tardo pomeriggio, dopo che i manifestanti, si erano allontanati dai blocchi, si erano radunati, prima davanti al Comune, bloccando l’Aurelia, poi, in piazza Dante, dove erano volati anche alcuni fumogeni.

Nel corso della giornata, erano stati toccati diversi punti nevralgici della città: a partire dalla Prefettura, il Comune e l’Agenzia delle Entrate. Rallentamenti erano stati segnalati nel primo pomeriggio sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia che aveva coinvolto una decina di treni quattro intercity e sei regionali. Linea che era stata bloccata almeno tre volte.

I contestuali blocchi della circolazione stradale avevano reso impossibile l’allestimento di bus navetta e i treni diretti verso Genova avevano fatto capolinea a Taggia, mentre quelli diretti verso il confine si erano fermati a Diano Marina.

Una manifestazione di protesta che era stata monitorata da un vasto servizio d’ordine di carabinieri e poliziotti in tenuta anti sommossa. Decine le persone che erano state identificate durante i cortei e i blocchi.

Un manifestante, tra l’altro, era stato investito da un’auto guidata da una donna che aveva forzato un blocco. Rimasto contuso alla testa, la guidatrice non si era fermata. Un gruppo di giovani che sfilava in via Amendola, poi, aveva intimato ai negozianti di abbassare le saracinesche. Costretti a chiudere anche alcuni banchi al mercato coperto di Porto Maurizio.

Ora è arrivata la resa dei conti e la Procura chiederà il rinvio a giudizio di una ventina di manifestanti.