Il punto

Ci sono ancora persone che hanno il coraggio di andare controcorrente

“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito… perché il mondo di salvi per mezzo di lui”. (Gv. 3,16-17). Questa è la buona notizia che il credente ha il compito di diffondere

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E’ sempre più difficile vivere in questo mondo, per questo in molti il pessimismo ha il sopravvento sulla speranza di poter incidere in modo efficace per contrastare la paralisi dello scoraggiamento, mediante la volontà di un impegno serio e costante per cambiare l’attuale situazione, considerata ormai irrimediabile.

A dir il vero, nonostante questo diffuso sentimento di supina accettazione, ci sono ancora persone che hanno il coraggio di andare controcorrente non cadendo nella trappola di luoghi comuni e accettando la sfida con la forza di convinzioni, energie vitali e rinnovatrici per la comunità.

Tra questi campioni mi piace ricordare il compianto Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, per la sua testimonianza di fede tradotta in un’assoluta dedizione al Signore e agli uomini senza remore e pregiudizi, con particolare attenzione agli scartati dalla società, bisognosi di accoglienza e di aiuto.

Si può dire che ha realizzato ante litteram il monito di Papa Francesco ad essere pastore che ha “il puzzo del gregge”, in continua missione nelle molteplici “periferie” del mondo, dove portare il “Vangelo della gioia” a prezzo della propria vita.

Il segreto di questo impegno di vita e di azione lo si può scoprire in una affermazione dello stesso presule: “Preghiera e azione si coniugheranno a tal punto in voi e faranno tanta sintesi armonica, che tutta la vostra vita sarà la dimostrazione vivente di come amare Dio non significa diffidare del mondo. Tutt’altro! E lo amerete davvero il mondo, fino a fargli compagnia”.

Non può essere altrimenti se teniamo presente la sorprendente rivelazione di Gesù a Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo di salvi per mezzo di lui”. (Gv. 3,16-17). Questa è la buona notizia che il credente ha il compito di diffondere.

(di Don Giacomo Simonetti)

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