Il punto di don simonetti

Sanremo ricorda San Luigi Orione nel 75° anniversario dalla morte

Era molto legato a Sanremo, dove sollecitato dal Vescovo Mons. Ambrogio Daffra, nel 1899 aveva fondato il Convitto San Romolo per accogliere gli studenti dell’entroterra, chiuso poi nel 1957

cameretta don orione

Alla rapida diffusione della notizia della morte di Don Luigi Orione, avvenuta alle ore 22.45 del 12 marzo 1940 a Villa S. Clotilde, corrispose uno straordinario accorrere di fedeli, amici, sacerdoti, religiosi per rendere omaggio e per pregare nella comune convinzione: “È morto un Santo”.

Molti genitori portarono i figli a vedere Don Orione rivestito dei sacri paramenti sul letto, accanto alla poltrona dove era spirato.
Persone anziane mi hanno confidato di ritenere una grazia l’aver partecipato da bambini a questo straordinario pellegrinaggio popolare che, “vox populi, vox Dei”, anticipava il riconoscimento della santità di Don Orione da parte della Chiesa, compiuto dal santo pontefice Giovanni Paolo II, che lo ha proclamato beato il 26 ottobre 1980 e poi santo il 16 maggio 2004.

Anche se il santo aveva ceduto alle pressioni dei medici di recarsi a Sanremo, protestando che voleva vivere e morire tra i bisognosi e non tra le palme, è comunque risaputo che era molto legato a Sanremo, dove sollecitato dal Vescovo Mons. Ambrogio Daffra (il rettore che lo aveva accolto in Seminario a Tortona e lo aveva sostenuto nei primi passi della sua opera), nel 1899 aveva fondato il Convitto San Romolo per accogliere gli studenti dell’entroterra, chiuso poi nel 1957.

In Sanremo ebbe sede anche il primo noviziato della Congregazione. Questo legame è sempre saldo per l’attività del Piccolo Cottolengo e di Villa S. Clotilde, mentre la devozione al Santo continua con la visita di singoli fedeli alla cameretta del suo trapasso per invocare protezione e intercessione nelle necessità spirituali e materiali, con le iniziative degli “Amici di Don Orione” e la solenne S. Messa anniversaria (quest’anno presieduta dal Card. Severino Poletto) nella Chiesa di S. Maria degli Angeli.

Nella “Deus caritas est” Benedetto XVI, ricordando Don Orione ed altri santi della carità, afferma: “I santi sono i veri portatori di luce all’interno della storia, perché sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore”. Affascinanti modelli cui ispirare la nostra vita.

(di DON GIACOMO SIMONETTI)
 

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