Rubrica settimanale

“Dammi 3 parole…” – Commento al Vangelo della Domenica delle Palme

Quali doni potremo offrire al Signore per attirare il suo sguardo? Come quei bambini e giovani di Gerusalemme offriamo anche il poco che in noi, ma soprattutto gridiamo al Signore che passa: «Salvaci!»

Rubrica Don Ferruccio

Le palme diventeranno le protagoniste della liturgia di questa domenica. Sono un simbolo così simpatico che catturano immediatamente l’attenzione. L’albero di palma non ha odore, ma dona un frutto dolcissimo, capace di tanto nutrimento. Anche noi siamo chiamati come le palme a dare un frutto dolce e generoso così come queste piante ci offrono. Quali doni potremo offrire al Signore per attirare il suo sguardo? Come quei bambini e giovani di Gerusalemme offriamo anche il poco che in noi, ma soprattutto gridiamo al Signore che passa: «Salvaci!».

La parola ebraica «Osanna», vuol dire proprio questo: «Deh, salvaci». La salvezza è un dono che Dio ci dà per siamo rinnovati nell’integrità della nostra persona. Chi incontra Gesù è trasformato nell’intimo da lui, per cui cuore, testa, mani e sangue, tutto trova una nuova vita ed un significato più vero. L’incontro con Cristo ci libera dalla paura e ci dona un’integrità che si fonda sulla sua fedeltà e che ci accoglie nella verità della nostra debolezza.

Gesù si svuotò, ci ricorda l’apostolo Paolo, così tutti noi che desideriamo seguirlo siamo chiamati a spogliarci della nostra odiosa voglia di emergere, di essere al centro dell’attenzione e di pretendere tutto. Svuotarci di noi è anche lasciarci amare e lasciarci determinare non dalla nostra volontà, ma da quella di Dio e della sua Parola. Guardiamo con ammirazione econ un poco di sana invidia come e quanto Gesù sia stato capace di amare, di svuotarsi e di raggiungerci con il suo amore.

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