Comune nel mirino della Corte dei Conti, Abbo: “Rispettiamo la legge per non incorrere in sanzioni”

Dimezzate le posizioni organizzate e anche in futuro le spese saranno minori e sicuramente più oculate
Tanti bastoni e poche carote. Sarà una dieta ferrea quella che il Comune, attraverso i dirigenti, sarà messa in campo per rispettare le normative e soprattutto far quadrare i conti e non incorrere in sanzioni, anche pesanti, come il commissariamento, cosa che in alcuni Comuni è anche successo. Le posizioni organizzative del Municipio imperiese sono finite sotto la lente della Corte dei Conti che ha deciso di indagare su un arco temporale ben preciso dal 2002 al 2013. Soldi pubblici spesi in modo poco oculato, sarebbe questa in sintesi la contestazione avanzata dai giudici contabili che hanno chiesto approfondimenti e verifiche celeri sulle posizioni organizzative. L’assessore al Bilancio Guido Abbo, al lavoro anche di sabato, spulcia documenti e normative e inizia a fare i conteggi. “Quando ci siamo insediati è stata ridisegnata una mappa delle posizioni organizzative con i dirigenti probabilmente più attenta e scrupolosa. E’ entrata in vigore poi l’anno dopo, eravamo in primavera. Senza bacchetta magica, ma rispettando la normativa, le posizioni erano state dimezzate. Ora sono in essere le posizioni sono 21”.
Ma ci sono i soldi spesi in quegli undici anni a far tremare il palazzo e l’indagine riguarda il fondo utilizzato per il pagamento degli stipendi dei dipendenti proprio all’interno delle posizioni organizzative. Le eccedenze sarebbero state pagate attingendo a fondi normali di bilancio, una pratica non consentita dalla legge. “Come già detto, al nostro arrivo in Comune – spiega l’assessore Abbo – abbiamo subito provveduto a rimodularle. Si è trattato del primo importante passo da compiere”. Quanto al futuro? Il sindaco, in chiave politica, spiega apertamente che “purtroppo a rimetterci saranno i dipendenti oggi in servizio”. Guido Abbo lo segue a ruota, ma entra nel dettaglio: “Spendere soldi a vanvera e fare i “monelli” come è successo in Comuni più grandi del nostro, vedi Firenze, non è possibile. La legge c’è e va rispettata. I nostri dirigenti sono al lavoro per capire come poter uscire fuori da questa “trappola” senza farci troppo del male. E chiaro comunque che i soldi da attingere da quel fondo saranno molto meno che negli anni passati”. Si parla di una cifra vicina al milione di euro finita ai raggi X della Corte dei Conti. “Lo stiamo vedendo in questi giorni – risponde Abbo – è materia di studio mia e dei dirigenti. Ma una cosa la voglio dire: in Comune ci sono dipendenti con la “D” maiuscola lavorano con la testa bassa e fanno funzionare la macchina amministrativa. Purtroppo, e non per colpa nostra, ma per decisioni amministrative pregresse, saremo costretti però a usare il bastone e meno la carota e un po’ ci dispiace”.