VICENDA AGNESI: la posizione del Partito della Rifondazione Comunista

“Balletto delle parti che vede protagonista il Sindaco Capacci, la cui mentalità imprenditoriale non va oltre la difesa degli interessi della parte padronale dell’Impresa, anziché dei lavoratori che dell’impresa sono le fondamenta”
La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista scrive in merito alla vicenda Agnesi:
"Bene ha risposto Grosso a Nocentini: attendiamo, prima di (ri)presentare la mozione di salvaguardia dell’attività produttiva dello stabilimento Agnesi in un Consiglio Comunale monotematico appositamente convocato, i risultati dell’incontro del MISE del 15 dicembre perché questa è stata la richiesta dei lavoratori dell’Agnesi. Punto.
«Valorizziamo le proprietà aziendali», viene strombazzato ai quattro venti e spacciato per realismo al fine di convincere Colussi e restare a produrre ad Imperia. Valorizzare è termine economico che indica la diretta trasformazione in cash privato di un bene pubblico, sia esso il Colosseo, l’Acqua, una Spiaggia o l’Agnesi.
Concediamo allora una ennesima variante speculativa a chi ha chiuso settori aziendali, licenziato maestranze, scherzato con i sughetti e le albanelle, ricattando lavoratori, sindacati e l’intera città, tentando di convincere che il progresso sia ingoiare rospi… altro che ranocchie! Questo è il vero dramma.
Che poi per favorire l’orizzontalità dell’Agnesi, oltre ad inventare molini orizzontali, si debba coprire l’Impero è davvero una bella idea: affiancata alla costruzione di uno scolmatore dell’Impero stesso che, in caso di piena, scarichi direttamente in San Lazzaro potrebbe vincere il Premio Idrogeologico Nazionale".