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Assoluzioni nella vicenda Porto di Imperia, le considerazioni del PRC

11 novembre 2014 | 08:57
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Assoluzioni nella vicenda Porto di Imperia, le considerazioni del PRC

Non sappiamo con esattezza giudiziaria per quali percorsi Bellavista ed altri siano stati riconosciuti innocenti di un disastro da noi
ampiamente annunciato e puntualmente previsto già a partire dal 2002

Si dice: le decisioni della magistratura si accettano senza mettere in dubbio la sua terzietà ed assoluta indipendenza dalla politica, che informa, invece, i poteri legislativo ed esecutivo. Ce l’ha insegnato l’Illuminismo.

Osserviamo: quando le decisioni della magistratura privano per anni della libertà, e di una vita umana e di affetti decente, un
ladruncolo, un immigrato clandestino, un “resistente”…. ci si chiede, appunto, di non fare osservazioni, in nome di una democrazia illuminata; così come quando decisioni analoghe scagionano corpi dello stato dalla possibile responsabilità di sevizie nei confronti di cittadini o imprenditori dalla responsabilità di latrocini a carico di Enti pubblici o dello Stato.

Tuttavia quando, sempre la Magistratura, condanna un potente, l’illuminismo va a farsi fottere ed il colpevole diventa vittima ed
oggetto di culto da parte di tutte le “porta a porta” mediatiche mentre l’Esecutivo scende a patti con lui.

Non sappiamo con esattezza giudiziaria per quali percorsi Bellavista ed altri siano stati riconosciuti innocenti di un disastro da noi
ampiamente annunciato e puntualmente previsto già a partire dal 2002.

Ma se, anche in questo caso, ci sforziamo di rivendicarci Illuministi, non possiamo esimerci dal dichiararci noi stessi colpevoli:

Come siamo stati noi ad uccidere Stefano Cucchi, siamo stati noi anche a far lievitare da 30 a 130 milioni di € i costi del Porto di Imperia.Siamo stati noi ad invadere il Porto commerciale di Oneglia con attività non previste dalla sua destinazione ed a fornire in modo non del tutto chiaro servizi (attracco, “colonnine”, …) a megayacht. Siamo stati noi a depositare per mesi e mesi una montagna di terra di provenienza non completamente documentata presso la spiaggia artificiale di san Lazzaro ed a creare la medesima con apporti di materiali anch’essi non sempre tracciati. Siamo stati noi a costruire capannoni abusivi. Siamo stati noi a costruire parcheggi dove poter attraccare con natanti anziché parcheggiare autovetture.Siamo stati noi a vendere prontamente, e profumatamente, i posti barca per poi rifiutarci di completare le opere ad essi consustanziali.Siamo stati noi a demolire a forza di continui colpi di mano, pezzo per pezzo, tutte le strutture ed opportunità per le attività commerciali del Porto di Oneglia. Siamo stati noi a gestire il più grande fallimento economico, urbanistico e territoriale della città di Imperia.

Si, siamo stati noi: la prova provata è che lo avevamo annunciato.