Papa Francesco ricorda a noi cristiani del terzo millennio l’urgenza di annunciare il Vangelo

Padre Ermes Ronchi osserva: “Quanti lavoratori nascosti, segreti, ci sono nella vigna di Dio! E il Vangelo si diffonderà a partire da tutte le piccole vigne nascoste, dove ciascuno si impegna a rendere meno arida la terra, meno soli gli uomini”
“Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura”. Papa Francesco ricorda a noi cristiani del terzo millennio l’urgenza di annunciare il Vangelo con impegno generoso e fedele nell’attuale contesto culturale, sociale e religioso.
Ermes Ronchi osserva: “Quanti lavoratori nascosti, segreti, ci sono nella vigna di Dio! E il Vangelo si diffonderà a partire da tutte le piccole vigne nascoste, dove ciascuno si impegna a rendere meno arida la terra, meno soli gli uomini e meno contraddittorio il proprio cuore”. Tale impegno serio e coerente non viene facilmente riconosciuto, anzi sovente è osteggiato perché, ad esempio, è testimonianza che diventa coscienza critica per chi non intende uscire da scelte egoistiche di comodo ed è ritenuta una provocazione da coloro che vogliono rimanere nell’atteggiamento di autosufficienza: insomma è rifiutata dagli uomini che, con motivazioni diverse e magari tra di loro contraddittorie, non intendono modificare il proprio modo di vivere. Per questo a propria giustificazione proferiscono giudizi offensivi definendo i cristiani impegnati “fanatici”. Per non essere tali Don Primo Mazzolari avverte: “Si diventa fanatici ogni volta che ci si dimentica che Dio ci dà la consegna di lavorare per il bene, non quella di farlo trionfare” e questo sia il nostro impegno per vivere secondo il Vangelo.