Lutto nella Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, è morto Padre Onorio Ghu
19 agosto 2014 | 09:15






Trascorse molti anni, prima a Taggia, al Convento dei Cappuccini, e poi a Sanremo e, in seguito, anche per motivi di salute, era stato trasferito a Loano
E’ morto questa mattina, a Loano, Padre Onorio Ghu, religioso molto amato da diverse generazioni. Padre Onorio era nato a Taggia il 21 ottobre del 1935 ed era stato ordinato il 24 settembre del 1960. Trascorse molti anni, prima a Taggia, al Convento dei Cappuccini, e poi a Sanremo e, in seguito, anche per motivi di salute, era stato trasferito a Loano.
Giovanni Battista Ghu era nato il 21 ottobre 1935 a Taggia in via San Dalmazzo. La sua infanzia fu molto difficile, a nove anni perse la madre Carulina e a 10 anni il padre Bacì. Era il più giovane della famiglia, con due fratelli, Pin e Bedè, e una sorella, Giuanina.
Fra Terenzio da Vertova lo aiutò a scoprire la sua vocazione, entrò nel seminario di Loano nel 1947, per diventare fra’ Onorio da Taggia l’8 settembre 1957. Dopo l’ordinazione sacerdotale del 24 settembre 1960 avvenuta a Genova nella Cattedrale di San Lorenzo (con il Cardinale Giuseppe Siri), la sua attività pastorale si svolse per più di 20 anni come cappellano dell’Ospedale San Martino di Genova e come superiore al Galliera. Nel 1981 Padre Onorio arrivò al Convento di Taggia.
Fra Terenzio da Vertova lo aiutò a scoprire la sua vocazione, entrò nel seminario di Loano nel 1947, per diventare fra’ Onorio da Taggia l’8 settembre 1957. Dopo l’ordinazione sacerdotale del 24 settembre 1960 avvenuta a Genova nella Cattedrale di San Lorenzo (con il Cardinale Giuseppe Siri), la sua attività pastorale si svolse per più di 20 anni come cappellano dell’Ospedale San Martino di Genova e come superiore al Galliera. Nel 1981 Padre Onorio arrivò al Convento di Taggia.
A Padre Onorio si devono molti lavori di restauro e di corservazione del convento, dai lavori nel chiostro dove grazie anche ad una nutrita schiera di persone è stato costruito il presepe permanente, poi l’altare, il restauro del prezioso tabernacolo, il restauro del dipinto del Fetti, la statua della Madonna Immacolata, i lavori nella biblioteca.
Sempre al passo con i tempi, anche quelli del computer, è riuscito a richiamare a se centinaia di persone e di giovani, e ieri sera la Chiesa era gremita di persone: oltre ai rappresentanti della Protezione Civile di Taggia di cui è Cappellano, il gruppo di preghiera di Padre Pio e tanta gente comune che si è voluta avvicinare a lui in questo momento importante, per aiutarlo a superare la commozione stemperata facendo riferimento al sontuoso ed allo stesso tempo semplice addobbo, realizzato con ottocento garofani bianchi.
Nel settembre di 4 anni nel Convento dei Cappuccini a Taggia fu celebrato il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
"A Padre Pio – disse durante la sua omelia, "per il suo Giubileo Sacerdotale, furono regalate 800 rose rosse spedite da Sanremo, per me questa sera 800 garofani bianchi, gli stessi fiori che mi accolsero a Taggia di ritorno da Genova dalla mia ordinazione, per imposizione delle mani di S.E. il Cardinale Giuseppe Siri".
"Vedi – disse Padre Onorio – "questa è la mia città, nel mio rione entro ed esco quando voglio e trovo sempre chi mi aspetta, chi mi saluta, chi mi aiuta. Se non riesco a muovermi per i miei problemi di deambulazione so di poter contare su molte persone; a Sanremo, trasferimento che ho accettato per obbedienza, seppur a malincuore perchè voleva dire abbandonare il convento, non mi sono mai allontanato dal sagrato. Questo, comunque, è quello che vuole il Signore ed io lo accetto: non mi ha mai tradito".
"Vedi – disse Padre Onorio – "questa è la mia città, nel mio rione entro ed esco quando voglio e trovo sempre chi mi aspetta, chi mi saluta, chi mi aiuta. Se non riesco a muovermi per i miei problemi di deambulazione so di poter contare su molte persone; a Sanremo, trasferimento che ho accettato per obbedienza, seppur a malincuore perchè voleva dire abbandonare il convento, non mi sono mai allontanato dal sagrato. Questo, comunque, è quello che vuole il Signore ed io lo accetto: non mi ha mai tradito".