Lorenzo Musso cavaliere Veospss, l’Ordine che fa capo a Riccardi Bonsi: “Ora non ne fa più parte”

“Dopo un’alternanza di partecipazione attiva all’Ordine (sempre sotto Fra Giorgio Carbone, il Sig. Musso viene sospeso per un certo periodo di tempo e poi riammesso), in data 5 Maggio 2013 il Sig. Musso si sospende dall’Ordine…”
Lorenzo Musso, 47 anni, l’uomo arrestato dai carabinieri con l’accusa di stalking, considerato il mandante dell’attentato incendiario che ha bruciato il banco dell’ex compagno al mercato coperto di Sanremo, era un cavaliere del Veospss, il del “Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri”, di Seborga. La vicenda, tuttavia, ha fatto riemergere i contrasti tra i due ordini (Veospss) che hanno lo stesso nome, le stesse insegne, ma rivendicano ciascuno la paternità sull’altro.
Dopo aver pubblicato il comunicato del Principato di Seborga, con cui Marcello I prende le distanze ed afferma che Musso non faceva parte del suo Veospss; ora arriva la risposta dei diretti "concorrenti", che fanno capo a Riccardo Bonsi e al cui gruppo apparteneva Musso.
ECCO LA RISPOSTA
Il Sig. Lorenzo Musso (della vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto non intendo pronunciarmi, in quanto se ne sta occupando l’autorità giudiziaria) è stato un membro del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri – V.E.O.S.P.S.S.
Sottolineo è stato perchè ora non lo è più.
Per meglio comprendere la posizione nell’Ordine del Sig. Musso, riassumo il suo percorso in seno al V.E.O.S.P.S.S.
– In data 9 Ottobre 2005, in Seborga, il Sig. Musso entra nel V.E.O.S.P.S.S.; ad investirlo è Fra Giorgio Carbone, conosciuto anche come Giorgio I, allora Gran Priore dell’Ordine. Allego un articolo della “Gazzetta di Seborga” del 12 Dicembre 2005, dove viene descritta la giornata di investitura con documentazione fotografica (per la cronaca, nella foto di gruppo davanti alla Chiesa di San Martino di Seborga, il Sig. Musso è il primo da sinistra).
– Dopo un’alternanza di partecipazione attiva all’Ordine (sempre sotto Fra Giorgio Carbone, il Sig. Musso viene sospeso per un certo periodo di tempo e poi riammesso), in data 5 Maggio 2013 il Sig. Musso si sospende dall’Ordine per un periodo di sei mesi (problemi personali).
– Infine, in data 28 Aprile 2014 il Sig. Musso rassegna le dimissioni dal V.E.O.S.P.S.S.
Dunque, allo stato attuale, il Sig. Musso non è un Membro del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri – V.E.O.S.P.S.S.
Ho letto anche che il Sig. Principato (lo definisco così, in quanto la parola “Principato”, riferita a Seborga, oggi rappresenta solo un sostantivo maschile singolare e nulla più) ha “preso le distanze” dal Sig. Musso (cosa questa lecita), affermando però che il Sig. Musso appartiene ad un “cavalierato denominato V.E.O.S.P.S.S. non riconosciuto dal governo del Principato di Seborga”.
In merito a questa affermazione (del Sig. Musso ho già detto sopra), mi corre l’obbligo, in qualità di Gran Priore del V.E.O.S.P.S.S., di fare altre importanti precisazioni.
Per comprendere appieno la differenza esistente tra noi (il Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri – V.E.O.S.P.S.S. e, quindi, i suoi Membri) ed il sedicente “Principato di Seborga” (da solo, come “Sig. Principato” – soggetto anonimo – o in gruppo, come “Governo del Principato”), bisogna ricordare uno dei concetti fondamentali del pensiero filosofico di Parmenide di Elea, filosofo greco vissuto tra il 510 a.C. (per qualcuno, 515 a.C., ovvero Platone, o 540 a.C., ovvero la cronologia di Apollodoro d’Atene, in Diogene Laerzio) e il 450 a.C.
Parmenide sosteneva, nella sua opera “Sulla Natura”, che “l’Essere è e non può non essere, mentre il Non Essere non è e non può essere”.
Da questo assunto fondamentale si può comprendere dunque la differenza:
– Il Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri – V.E.O.S.P.S.S. rappresenta l’Essere parmenideo (unico e indivisibile), in quanto:
– È registrato in Italia con atto pubblico ed iscritto presso l’Agenzia delle Entrate, in ossequio alle Leggi.
– E’ iscritto alle Nazioni Unite (DESA Branch).
– La denominazione “Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri – V.E.O.S.P.S.S.” è registrata a livello internazionale.
– I loghi sono registrati a livello internazionale.
– L’Ordine non è l’Ordine creato o rivivificato da Fra Giorgio Carbone, per il semplice fatto che Fra Giorgio Carbone ha semplicemente continuato la tradizione storica dell’Ordine come Gran Priore (dopo di lui, ci furono, giova ricordarlo, come Gran Priore, Fra Diego Beltrutti, Fra Valter Barbero ed ora il sottoscritto, Fra Riccardo Bonsi).
– Ogni altra istituzione che abusa del nome V.E.O.S.P.S.S. o dei suoi loghi e stemmi, è puro frutto di fantasia o desiderio di clonare ciò che è registrato ed esiste a norma di legge.
– Il sedicente “Principato di Seborga” (inteso come entità giuridica) rappresenta il Non Essere parmenideo (il nulla), in quanto:
– La città di Seborga si trova in Italia (infatti, guarda caso, è retta da un Comune).
– La storicità dell’Antico Principato di Seborga, allo stato attuale, non da alcun diritto giuridico all’esistenza di un “Principato di Seborga” politico.
– Il “Principato di Seborga” non ha alcun riconoscimento VERO internazionale né, tantomeno, esiste per l’Italia.
– Qualora il “Principato di Seborga” non si ritenesse un mero gruppo folkloristico, ma un vero “Principato” politico, i membri aderenti (soprattutto il sedicente “Principe” ed i membri del sedicente “Governo del Principato”) si troverebbero nella possibile situazione gravissima di violazione dell’art. 241 C.P. (Attentato contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato), il quale recita: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato [c.p. 4]
– una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni. La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche”.
– Se invece il sedicente “Principato di Seborga” è solo un mezzo di promozione turistica, ovvero solo un gruppo folkloristico, è egualmente il nulla perchè il giocare a fare “lo Stato” non gli conferisce alcun diritto giuridico.
Concludendo, siamo ben felici di non essere riconosciuti dal sedicente “Principato di Seborga”, perchè l’essere riconosciuti da nessuno, non comporta alcun valore aggiunto.
Per questo, sono convinto che Parmenide aveva proprio ragione: il nulla resterà sempre nulla.
Seborga è un luogo troppo sacro, troppo storicamente importante e troppo serio per diventare la scusante di un gioco.
E’ meglio che certe persone si facciano una bella doccia fredda per schiarirsi le idee; però, a pensarci bene, neanche quest’idea va bene, perchè, come lei ha giustamente scritto in un altro suo articolo, questo gesto potrebbe diventare una fiera delle vanità a discapito di chi soffre veramente: allora in questo caso, il tutto, se veramente fatto con un mero scopo vanitoso o superficiale, non sarebbe più uno squallido gioco, ma un qualcosa di orribile e vergognoso.
Veritas Vos Liberabit: già la Verità Vi renderà Liberi, ma a volte la verità fa male, molto male.
La ringrazio per la pazienza accordatami e la saluto cordialmente