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ESCLUSIVA RIVIERA24: il narcos pluriomicida Mancuso era un uomo molto devoto/ INTERVISTA AL PARROCO

10 agosto 2014 | 07:14
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ESCLUSIVA RIVIERA24: il narcos pluriomicida Mancuso era un uomo molto devoto/ INTERVISTA AL PARROCO
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ESCLUSIVA RIVIERA24: il narcos pluriomicida Mancuso era un uomo molto devoto/ INTERVISTA AL PARROCO
ESCLUSIVA RIVIERA24: il narcos pluriomicida Mancuso era un uomo molto devoto/ INTERVISTA AL PARROCO

“Una persona che si è sempre comportata correttamente, che frequentava la Chiesa quasi quotidianamente, che pregava in maniera molto più devota di tanti alti e che faceva la Comunione tutte le volte…”

E’ un uomo devoto, Domenico Antonio Mancuso Hoyos, il narcotrafficante di 49 anni arrestato a Imperia mercoledì scorso dalla Guardia di Finanza in un’operazione congiunta con l’Interpol, talmente devoto da recarsi alla Messa serale tutti i giorni durante la settimana e puntualmente si presentava alla Messa mattutina della domenica, costantemente negli ultimi due anni.

Nessuno nella Chiesa di S. Maria Maggiore a Castelvecchio avrebbe mai detto che quello straniero così devoto era in realtà un pericoloso pluriomicida e trafficante di droga ricercato per oltre 130 omicidi e altri reati legati alla sua attività di leader delle truppe paramilitari che hanno seminato sangue e terrore nell’area nord orientale colombiana a cavallo tra gli anni novanta e i primi anni duemila, ce lo rivela Don Giorgio Marchesini il Parroco della Chiesa mentre insieme ai suoi parrocchiani sfoglia incredulo i giornali "Siamo rimasti tutti non basiti ma sconvolti!

Mai avremmo pensato che una persona avesse una doppia identità, una terribile identità." Niente lasciava trasparire la sua spietatezza, anzi di lui ci dice "Una persona che si è sempre comportata correttamente, che frequentava la Chiesa quasi quotidianamente, che pregava in maniera molto più devota di tanti alti e che faceva la Comunione tutte le volte che partecipava alla Messa" devoto in particolare del Santo di Pietralcina "Moltissimo, è andato a fare un pellegrinaggio ed al ritorno mi ha regalato una statuetta di Padre Pio" suo unico argomento nelle rarissime conversazioni con il Don.

Una devozione particolare che, oltre alla posizione defilata, potrebbe aver influito sulla scelta di abitare in un appartamento in Viale Europa, nell’elegante condominio ‘Il Sogno’, ad un centinaio di metri dalla Chiesa di via Nazionale dove campeggia una statua del Santo con le Estigmati proprio davanti all’ingresso della Parrocchia o forse la vista sul vicino Santuario di Santa Maria Maggiore meta delle Processioni Mariane alle quali partecipava. Mancuso infatti ci teneva ad essere presente alle ricorrenze religiose tanto da "essere sempre disponibile partecipando alle celebrazioni liturgiche compreso il Venerdì Santo essere disponibile alla Lavanda dei Piedi" ci spiega Don Giorgio e di "essere uno di quelli che portava le torce, alle Processioni Mariane disponibile per portare la statua della Madonna quindi coma fai a pensare che sia una persona ambigua?"

Un’apparenza bonaria, dunque, rafforzata anche dalle rare frequentazioni degli ultimi due anni "Un suo amico sacerdote (colombiano ndr) una volta è stato qui un mese circa e un suo parente siciliano" e continua "Una domenica ha presentato una signora che ha detto che era sua moglie e dei bambini che sembravano i figli, confessati dall’allora vice parroco" pratica quest’ultima da lui sempre evitata per i motivi ormai evidenti. Un fulmine a ciel sereno sulla comunità della Parrocchia come ci conferma anche Marco Goddi l’Accolito che spesso assiste Don Giorgio durante le funzioni "Molto pacato, molto tranquillo, un aspetto angelico" niente di lui lasciava trasparire la sua efferatezza "insospettabile, io, i miei collaboratori, miei amici, e quelli che lo hanno sempre visto frequentare la Chiesa siamo rimasti sbalorditi a dir poco!"

INTERVISTA AL PARROCO DON GIORGIO

INTERVISTA A MARCO GODDI