Mercoledì 19 il pianista jazz Andrea Pozza e il sassofonista Mattia Cigalini a “La Moscabianca”

17 marzo 2014 | 18:31
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Mercoledì 19 il pianista jazz Andrea Pozza e il sassofonista Mattia Cigalini  a “La Moscabianca”

I due artisti collaborano spesso assieme riscuotendo da sempre ottime critiche. La loro formula vincente consiste in un interplay disinvolto ed innato da parte di entrambi e nella libera apertura all’ispirazione del momento

Mercoledì 19 marzo il pianista jazz Andrea Pozza e il sassofonista Mattia Cigalini si esibiranno in duo a La Moscabianca di Ventimiglia (Via Varaldo zona biscione, ore 21.30).

I due artisti collaborano spesso assieme riscuotendo da sempre ottime critiche. La loro formula vincente consiste in un interplay disinvolto ed innato da parte di entrambi e nella libera apertura all’ispirazione del momento, nella migliore delle tradizioni jazz. Il Pozza-Cigalini Duo proporrà brani di loro composizione oltre che una selezione di standard da Thelonious Monk a Billy Strayhorn, omaggiando artisti che sono stati per entrambi fonte di ispirazione. Mattia Cigalini, classe ’89, è da considerarsi un musicista di razza, cresciuto accanto a grandi nomi del panorama jazzistico nazionale da Franco Cazzola a Tullio De Piscopo, da Rosario Bonaccorso a Dado Moroni e allo stesso Andrea Pozza. A soli 18 anni pubblica il suo primo album da leader “Arriving Soon” (2009, Dejavu Record) con la collaborazione di Fabrizio Bosso, Andrea Pozza, Tullio De Piscopo e Riccardo Fioravanti. Con l’album “Res Nova” raggiunge la maturità artistica. Il suo nuovo album “Beyond” inciso per la prestigiosa casa discografica CAM JAZZ, è stato presentato in anteprima europea al Festival Internazionale di Münster (Germania). 

Andrea Pozza ha una solida carriera nazionale ed internazionale ed è riconosciuto dalla critica e dal pubblico come una delle personalità più rappresentative in ambito jazz attualmente in circolazione. Pianista eclettico capace di affrontare con grande disinvoltura qualsiasi repertorio, è sia leader carismatico sia partner ideale per grandi artisti che trovano in lui empatia e innato interplay. Andrea Pozza ha debuttato a soli 13 anni e da allora si è esibito al fianco di alcuni “mostri sacri” della storia del jazz: Harry "Sweet" Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, e molti altri ancora. Intensa la sua attività concertistica che lo porta costantemente in tour in Italia e in Europa alla guida delle formazioni a suo nome. Pozza collabora stabilmente, tra gli altri, con Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Scott Hamilton, Steve Grossman, Tullio DePiscopo, Luciano Milanese, Dado Moroni, Ferenc Nemeth, Bob Sheppard, Antony Pinciotti, Furio Di Castri e tanti altri. Andrea Pozza è protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome sia in trio (il più recente è “A Jellyfish From The Bosphorus”, Abeat Rec, 2013), sia in quintetto con artisti europei, inglesi ed olandesi (“Gull’s Flight” Abeat Rec, 2011). Del 2014 è l’album “I Could Write a Book” in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza.

«La collaborazione tra artisti di differenti generazioni è importantissima – sostiene Andrea Pozza – suonare con musicisti più giovani (o più grandi) è utilissimo, oltre che divertente. In queste occasioni, lo scambio è tale che si è condotti a modificare il proprio punto di vista musicale, ampliandolo. Questo succede perché la tradizione che costituisce il mio background può essere diversa da quella di un musicista di 20 anni o di uno di 70». Andrea Pozza si conferma un grande artista che nonostante sia considerato uno tra i più importanti pianisti jazz a livello nazionale ed internazionale, non smette mai di essere curioso e desideroso di sapere: «In questo momento della mia carriera trovo molto stimolante collaborare con musicisti più giovani di me. Attraverso il confronto tra il mio modo di sentire la musica ed il loro, continuo a crescere musicalmente e spero, al tempo stesso, di trasmettere in cambio un po’ della mia esperienza e di quel feeling che ho ricevuto dai grandi del jazz con i quali ho avuto l’occasione di suonare e che adesso, purtroppo non ci sono più». Andrea Pozza ricorda così quanto sia stato importante per lui confrontarsi con mostri sacri del calibro di Chet Baker, Gianni Basso, Harry "Sweet" Edison, Bobby Durham e tanti altri: «Ognuno dei giganti che ho avuto la fortuna di incontrare mi ha lasciato dentro un pezzettino dello spirito originale di questa musica, grazie a loro sono entrato in contatto con le radici del jazz e ho potuto assorbirne in presa diretta le caratteristiche peculiari, sopratutto per quanto riguarda l’aspetto ritmico».

Andrea Pozza
Andrea Pozza debutta a soli 13 anni in uno storico jazz club di Genova. Da quel momento, la sua carriera che oggi è più che trentennale, lo ha portato ad esibirsi in Italia e all’estero con veri e propri “mostri sacri” del jazz del calibro di Harry "Sweet" Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, Scott Hamilton, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, Luciano Milanese e molti altri ancora.
Tra i pianisti jazz che più di ogni altri lo hanno ispirato troviamo Teddy Wilson, Bud Powell, Bill Evans, Winton Kelly, McCoy Tyner, Paul Bley. Ma la lista potrebbe continuare ancora, perché Andrea Pozza ama sperimentare e lasciarsi influenzare da ritmi e sonorità provenienti da ogni parte del mondo e che arricchiscono giorno dopo giorno il suo già vastissimo bagaglio linguistico musicale.
Grazie alla sua precoce maturità artistica unita all’eleganza del suo pianismo, Andrea Pozza ha fatto parte del Quintetto di Enrico Rava, insieme a Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso e Gianluca Petrella (dal 2004 al 2008) e col quale ha inciso per la ECM “The Words And The Days” (uscito nel 2007). Con la stessa formazione si è esibito in alcuni dei più importanti festival e concert hall in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, USA, Canada, Brasile, Argentina, Giappone. Col Quintetto di Rava ha anche avuto occasione di suonare con ospiti del calibro di Roswell Rudd e Pat Metheny.
Ha fatto parte del quartetto di Steve Grossman, con il quale ha suonato a Londra, Parigi ed in importanti festival internazionali negli anni 90′ e col quale collabora tutt’ora. Ha collaborato stabilmente per più di 25 anni con Gianni Basso, col quale ha inciso numerosi cd, tra i quali particolarmente significativo quello interamente dedicato alla musica di Billy Strayhorn.

Intensa la sua attività concertistica che lo porta in lungo e in largo in Italia e in tutta Europa alla guida delle formazioni a suo nome e da solista. Pozza è tuttavia presente in diverse formazioni tra cui il Rosario Bonaccorso Quartet col quale ha inciso i cd “Appunti Di Viaggio” e “In Cammino” prodotti dall’Auditorium di Roma; collabora stabilmente tra gli altri con Fabrizio Bosso, Steve Grossman, Tullio DePiscopo, Dado Moroni, Ferenc Nemeth, Bob Sheppard, Antony Pinciotti, Furio DiCastri.
Negli ultimi anni si è dedicato anche al duo pianistico: con Dado Moroni, Enrico Pierannunzi, Rossano Sportiello, Michele di Toro e anche in un "dialogo-concerto” per due pianoforti tra Musica Classica ed Jazz con Andrea Bacchetti.
Andrea Pozza è inoltre protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome. Gli album più recenti sono “I could write a book” (2014, Foné Jazz, super audio cd e in Vinile 180gr) in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di una straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza; e “A Jellyfish From The Bosphorus” (ABEAT REC, 2013) inciso tra l’Italia ed il Regno Unito in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria. Del 2011 è invece il suo esordio discografico con l’Andrea Pozza European Quintet, intitolato “Gull’s Flight” (ABEAT REC, 2011) e che coinvolge i musicisti inglesi, Christian Brewer al sax alto e Shane Forbes alla batteria, e gli olandesi Dick DeGraaf al sax tenore e soprano e Jos Machtel al contrabbasso. Il quintetto, ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica.

Tra gli altri progetti discografici si ricordano: “Introducing” (Philology, 2003); “Plays Ellington, Monk and Himself” (GoFour, 2005); “Sweet Lorraine” (Venus, 2005); “Love Walked In” (33Records, 2007); “Drop This Thing” (2007), "New Quiet" (2010) e “Blu Daniel” (2011) sesto cd con l’Andrea Pozza Trio con Aldo Zunino (bass) e Shane Forbes (drums) pubblicato da Dejavu Records. Ed ancora, “Enter Eyes” in duo piano e voce con Andrea Celeste (Incipit, 2009). Da segnalare inoltre due cd realizzati assieme ad Enrico Rava, il primo nel 2003 “Andrea Pozza meets Gianni Basso feat. Enrico Rava – Making ’whoopee” (Philology, 2003) e il secondo intitolato "The Words And The Days" con l’Enrico Rava Quintet (ECM, 2005).
Ufficio Stampa Andrea Pozza: Top1 Communication Press Office
Per interviste e recensioni album: segreteria@top1communication.eu

Mattia Cigalini
Classe ’89, Cigalini è da considerarsi un musicista di razza, cresciuto accanto a grandi nomi del panorama jazzistico nazionale da Franco Cazzola a Tullio De Piscopo, da Rosario Bonaccorso a Dado Moroni e Andrea Pozza.
Registra il suo primo album da leader a 18 anni: “Arriving Soon” commissionato dal colosso discografico giapponese “Pony Canion”, con Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Andrea Pozza e Riccardo Fioravanti. L’album si aggiudica il premio come “Miglior album Jazz del 2010″ nella classifica mondiale della rivista giapponese SWING JOURNAL oltre ad essere votato come miglior album del 2010 JAZZIT AWARD 2010 (“100 Greatest Album”) e premiato dalla rivista MUSICA JAZZ. Nell’ottobre del 2009 compie il suo primo Tour in Giappone, riscuotendo un grande successo di pubblico e critica. Recensioni entusiastiche sono state pubblicate su riviste italiane, francesi (Jazz Hot, SoundWax) ed Inglesi.
Raggiunge la maturità artistica con “Res Nova“, il secondo album registrato nel 2011 e pubblicato da EMI-MyFavorite. “Res Nova” è stato presentato ufficialmente durante UMBRIA JAZZ Festival 2011 (dove Cigalini è stato l’artista più giovane ad esibirsi), con grandissimo successo di pubblico e critica specializzata. Umbria Jazz ha in seguito scelto sue composizioni per la speciale “Umbria Jazz Compilation”, dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, contenente anche un suo arrangiamento dell’Inno Nazionale.
Il suo nuovo album “Beyond“, inciso per la prestigiosa casa discografica CAM JAZZ, è stato presentato in anteprima europea al Festival Internazionale di Münster (Germania).