La storia del Festival di Sanremo al centro della lezione dell’Unitre Sanremo

16 febbraio 2014 | 13:57
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La storia del Festival di Sanremo al centro della lezione dell’Unitre Sanremo
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La storia del Festival di Sanremo al centro della lezione dell’Unitre Sanremo
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La storia del Festival di Sanremo al centro della lezione dell’Unitre Sanremo
La storia del Festival di Sanremo al centro della lezione dell’Unitre Sanremo

Poco rimane negli archivi del Casinò ma Alfredo Moreschi ha recuperato alcuni filmati d’epoca dell’Istituto Luce proprio gradevoli per la semplicità delle scene e la freschezza popolare delle canzoni

Venerdì 14 Febbraio, UNITRE SANREMO si è tuffata anch’essa nell’atmosfera festivaliera rievocando i primi poco noti festival che diedero origine a quello che oggi conosciamo ed anche il miraggio del successo che nei primi anni il festival ha indotto nelle persone semplici.

La Presidente Forneris ha presentato due conoscitori della storia del Festival della Canzone come Marco Innocenti giornalista e critico ed Alfredo Moreschi ormai notissimo a UNITRE, fotografo e memoria fotografica di Sanremo.
Un po’ come con le invenzioni, si ricorda il risultato finale ma si dimenticano presto i primi tentativi. Il primo in assoluto risale addirittura agli anni trenta. Il Direttore del Casinò di Sanremo allora era l’illuminato Luigi De Santis, che ideò un Festival della Canzone Napoletana che si ripetè per qualche anno con grande successo. Poco rimane negli archivi del Casinò ma Alfredo Moreschi ha recuperato alcuni filmati d’epoca dell’Istituto Luce proprio gradevoli per la semplicità delle scene e la freschezza popolare delle canzoni . Canti ispirati alle voci dei venditori di strada ed una travolgente tarantella di massa a Villa Ormond purtroppo rimasta priva di audio fanno immaginare  come ci si divertisse a Sanremo in quell’epoca lontana. Dopo il secondo conflitto mondiale il rilancio di Sanremo passava ancora per il turismo ed il divertimento e Amilcare Rambaldi propose un numero notevole di iniziative fra cui un Festival del Cinema che però non venne accettato subito e così venimmo preceduti dalla vicina Cannes ed il Festival della Canzone che invece pur con qualche ritardo venne approvato.

In effetti Rambaldi pensava ad un Festival Internazionale con star di grande livello. Qualcosa del genere venne organizzato nel 1950 al Ristorante La Pergola quando venne anche Edith Piaf , ma prevalse l’idea di Festival della Canzone Italiana e così nel 1951 in diretta radiofonica Nunzio Filogamo dal Salone delle Feste del Casinò ne presentò la prima edizione. Alfredo Moreschi allora giovanissimo partecipò ad immortalare su pellicola quegli eventi e ne ha raccontato l’atmosfera. Il Salone delle Feste relativamente piccolo era pieno di tavolini dove il pubblico cenava e chiacchierava poco attento alle canzoni che fungevano da sottofondo. I cantanti erano quattro e cantavano ognuno diverse canzoni. L’atmosfera era da piccolo evento locale, ma la diretta radiofonica favorirà il successo nazionale che non arriverà subito ma esploderà con la terza edizione del 1953. Allora i giornalisti provenienti anche dall’estero diventeranno duecento e verrà costruito un soppalco apposito per ospitarli. Il Casinò riceverà montagne di lettere indirizzate ai cantanti e verrà  preso d’assalto dai fans e poi le edizioni trasmesse in televisione ne faranno un evento popolarissimo in Italia ma anche all’estero, capace anche di perforare l’impenetrabile "cortina di ferro" ed essere apprezzato in Unione Sovietica.

Vi sono state molte manifestazioni canore in Italia come ha ricordato Marco Innocenti ma nessuna ha avuto il successo e la longevità della rassegna sanremese.
Per Sanremo è stata una autentica manna che ha prodotto altre iniziative come il Festival della Danza e quello della Moda così come attirato star internazionali.
Ma ancora Alfredo Moreschi ci ha ricordato con un suo filmato dal titolo "Gli Ugolanti" come per arrivare ad essere illuminati dai riflettori del Festival molte persone semplici dopo una giornata di lavoro spesso faticoso ed umile provavano a misurarsi con la musica ed il canto con l’aiuto di pazienti insegnanti. Moreschi ha documentato l’attività di una di queste scuole popolari che svolgeva la sua attività a Sanremo nel primo dopoguerra. Un filmato di venti minuti che a causa dei mezzi tecnici obsoleti mostra limiti nella qualità delle immagini e del sonoro ma ha già un montaggio moderno quasi ironico nell’inquadrare questi aspiranti cantanti che spesso sono solo degli imitatori dei divi di successo e non manca la madre sognatrice che incoraggia il divismo di sua figlia cantante/bambina.