Folta partecipazione alla rievocazione del passaggio di Papa Pio VII a Sanremo






Molte confraternite della Diocesi, maschili e femminili, con stendardi insegne e con le tradizionali cappe colorate, hanno atteso l’arrivo del vescovo mons. Vittorio Lupi nell’oratorio dell’Immacolata Concezione
La rievocazione del passaggio del papa Pio VII a Sanremo, organizzato dalla Famija Sanremasca, unitamente alla Basilica di san Siro e con l’apporto del Priorato Diocesano delle Confraternite, si è svolta con notevole partecipazione di persone interessate all’importante fatto storico che ai più era solo vagamente noto.
Molte confraternite della Diocesi, maschili e femminili, con stendardi insegne e con le tradizionali cappe colorate, hanno atteso l’arrivo del vescovo mons. Vittorio Lupi nell’oratorio dell’Immacolata Concezione e lo hanno accompagnato processionalmente all’interno della chiesa di San Siro mentre le campane battevano a festa, rievocando con questo gesto, l’accoglienza e la scorta che duecento anni prima fecero dal confine con Ospedaletti fino alla Basilica al pontefice Pio VII che stava tornando dalla prigionia di Fontainebleau dopo la caduta di Napoleone.
Le vicende storiche dell’epoca e le vicissitudini della suo contrastato e penoso rapporto con l’Imperatore dei Francesi sono state trattate raccontate ad un attento pubblico da Leo Pippione, che ha anche esposto i dettagli del soggiorno del pontefice a Sanremo e dell’incontro avuto con la popolazione.
Durante l’omelia mons. Lupi si è soffermato sul magistero di Pio VII, sul suo travagliato pontificato e sul lungo periodo di prigionia trascorso a Savona prima di essere trasferito a Fontainebleau. La presenza di mons Lupi alla rievocazione non era casuale ma motivata da questi precedenti storici che legano Savona al ”pontefice prigioniero” e dal conseguente fatto che mons. Lupi, in quanto vescovo di quella città, è quindi istruttore della causa di canonizzazione di Pio VII. Il clima della rievocazione storica si è avvalso, sul piano liturgico, del servizio prestato dalla Cantoria di Verezzo, diretta da Ivo Bottini, che ha eseguito un inusuale ma apprezzato repertorio di canti gregoriani in latino eseguendo la Missa de Angelis e quindi il solenne Te Deum e il Tantum Ergo così come era avvenuto esattamente 200 anni prima l’11 febbraio del 1814.
Al termine della funzione le Confraternite schierate hanno nuovamente accompagnato il vescovo nel vicino Oratorio della Concezione per la foto ricordo ed il commiato.
Roberto Pecchinino