Mafia: il processo de “La Svolta” si terrà due giorni alla settimana dal gennaio 2014

6 dicembre 2013 | 16:24
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Mafia: il processo de “La Svolta” si terrà due giorni alla settimana dal gennaio 2014

Trentasei gli imputati, rinviati a giudizio dal gup Roberta Bossi del tribunale di Genova. Il blitz, condotto dai carabinieri, scattò all’alba con gli arresti del presunto boss della “locale” di Ventimiglia (Imperia), Giuseppe Marcianò

Il processo dell’operazione "La Svolta" contro la criminalità organizzata nel Ponente della Liguria, che il 3 dicembre del 2012 portò in carcere 15 persone, per associazione a delinquere di stampo mafioso e reati "fine"; con altri presunti affiliati indagati in stato di libertà: si celebrerà a Imperia e, a partire dal prossimo anno, per ben due giorni alla settimana: si parla del mercoledì e del giovedì. Il tribunale collegiale, di fronte al quale sarà celebrato il processo, vedrà come presidente Paolo Luppi e giudici a latere: Anna Bonsignorio e Massimiliano Botti.

Trentasei gli imputati, rinviati a giudizio dal gup Roberta Bossi del tribunale di Genova. Il blitz, condotto dai carabinieri, scattò all’alba con gli arresti del presunto boss della "locale" di Ventimiglia (Imperia), Giuseppe Marcianò, del figlio e del nipote, entrambi di nome Vincenzo.

Vennero, quindi, perquisite le abitazioni degli ex sindaci: Gaetano Scullino di Ventimiglia (Pdl) e Giovanni Bosio (Pdl), di Bordighera; i due Comuni sciolti per mafia, rispettivamente nel febbraio del 2012 e nel marzo del 2011 e di Armando Biasi, ex sindaco di Vallecrosia. I primi due accusati di presunti condizionamenti mafiosi; il terzo di voto di scambio, a fronte del quale rassegnò le proprie dimissioni.

Ma non è tutto. Venne perquisito anche l’ex direttore generale del Comune di Ventimiglia, all’epoca di Scullino sindaco, Marco Prestileo.

Nell’indagine La Svolta è confluito anche l’episodio dell’attentato al costruttore Pier Giorgio Parodi, di Bordighera, per la cui vicenda (ricordiamo) pende un ricorso per Cassazione, da parte degli imputati Annunziato Roldi, 55 anni, originario di Seminara (Reggio Calabria) ed Ettore Castellana, 62 anni, di Camporosso, nei confronti dei quali la Corte di Appello, di Genova, ha confermato la pena inflitta, il 20 ottobre 2011, dal tribunale collegiale di Sanremo, a 3 anni di reclusione. Entrambi sono accusati di tentata estorsione, violenza privata e porto d’armi, in merito all’agguato teso al costruttore, il 25 maggio del 2010, contro la cui auto – un fuoristrada Suzuki Vitara – vennero esplosi due colpi di lupara, per motivi legati a una presunta richiesta di “pizzo”.