Il Punto di don Simonetti |
Sanremo
/Pensare alla morte aiuta a vivere meglio, induce a cercare il senso e il fine della vita stessa
2 novembre 2013 | 06:00

“La vita di ogni persona racchiude tutto il mistero della storia della salvezza e nello stesso tempo ognuno è come il tassello di un grande mosaico di cui noi non vediamo che una piccolissima parte …”
Non sembri strano parlare di viventi e di vita nella ricorrenza dell’annuale commemorazione dei defunti. D’altronde non è una novità, dato che un antico proverbio afferma che il pensare alla morte aiuta a vivere meglio, perché induce a cercare il senso e il fine della vita stessa. Sant’Alberto Hurtado, gesuita cileno apostolo della carità (1901- 1952), osserva che: “Questa vita ci è stata data per arrivare a Cristo, la morte per incontrarlo, l’eternità per possederlo”. Infatti venendo al mondo ogni uomo è inserito in un meraviglioso e misterioso progetto, del quale non sempre riesce a capire il senso: “La vita di ogni persona racchiude tutto il mistero della storia della salvezza e nello stesso tempo ognuno è come il tassello di un grande mosaico di cui noi non vediamo che una piccolissima parte. Per questo talvolta alcuni eventi ci possono apparire senza senso. E’ qui che ci è chiesta la fede eroica”, constata Madre Anna Maria Cànopi, fondatrice del Monastero “Mater Ecclesiae” sull’isola San Giulio del lago d’Orta. Un credente non può e non deve avere una visione pessimistica sull’uomo e sulla vita umana, dato che lo stesso Creatore ha voluto condividerla, dimostrandone così in modo inconfutabile la dignità e la grandezza, e valorizzando anche le cose che servono all’uomo per condurre un’esistenza serena. A proposito Mons. Novello Pederzini scrive: “Gesù non è venuto a disprezzare la vita terrena, facendone solo una "valle di lacrime", in prospettiva di un Paradiso lontano, ma ci ha illustrato il senso e la misura dei beni terreni che sono segno e anticipo della felicità totale ed eterna”. Giustamente allora Sant’Agostino afferma: “La nostra vita presente è una speranza”, soprattutto perché, ce lo ricorda il Beato Papa Giovanni Paolo II, si fonda sulla misericordia di Dio: “Al di fuori della misericordia di Dio non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli esseri umani”.
In allegato "Il Punto" in versione audio