Futuro dei lavoratori della Cooperativa Ottagono, nuovo intervento dei sindacati

4 novembre 2013 | 11:40
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Futuro dei lavoratori della Cooperativa Ottagono, nuovo intervento dei sindacati

“Ci ha lasciati perplessi l’intervento della Tra.de.co che in quella sede ha rappresentato difficoltà sull’ulteriore assunzione dei lavoratori della cooperativa Ottagono perché, a suo parere, il progetto deve servire a coprire i costi dei 7 lavoratori”

Il 31 ottobre i lavoratori della Cooperativa Ottagono hanno deciso di rimuovere il presidio presso l’ingresso del Palazzo Comunale di Imperia e di dare  mandato di assistenza ai competenti uffici legali per l’apertura della vertenza relativa alla loro mancata assunzione nella ditta Tra.de.co appaltatrice dei servizi di igiene ambientale.
Questa decisione è stata assunta dai lavoratori a seguito della mancanza di garanzie scritte su una loro possibile futura assunzione nel progetto che verrà istituito dal comune di Imperia, quale capofila, sull’ampliamento dei servizi di igiene ambientale.
Al tavolo convocato dalla Prefettura il 17 ottobre  il comune di Imperia aveva esposto il progetto che come comune capofila andrà ad attivare nei primi mesi del prossimo anno.
Come Organizzazioni sindacali abbiamo apprezzato il progetto del Comune capofila  e la tempestività con la quale si intende attuarlo.
Al contrario ci ha lasciati perplessi  l’intervento della Tra.de.co che in quella sede ha rappresentato difficoltà sull’ulteriore assunzione dei lavoratori della cooperativa Ottagono perché, a suo parere, il progetto deve servire a coprire i costi dei sette lavoratori assunti in più come da accordo sindacale siglato il 18 giugno con il Comune di Imperia e con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dei trasporti, dichiarazioni che in quella sede non sono state assolutamente smentite dai rappresentanti del Comune di Imperia -stazione appaltante-.
Sempre in quella sede abbiamo rappresentato quindi la necessità di addivenire ad un accordo tra le parti che garantisse, ad appalto approvato ed assegnato,mediante i meccanismi di accordo sindacale, il posto di lavoro degli “ottagonini”.
A tutt’oggi la nostra proposta non ha trovato nessun riscontro positivo e le assicurazioni sono solo verbali.
Possono i lavoratori dell’Ottagono credere alle parole di chi ogni volta promette mari e monti ma quando è il momento di attuare le promesse trascrivendole in un protocollo d’intesa tra le parti trova le più disparate scuse per non firmare nulla?
E’ dai primi di luglio che si va avanti con promesse di progetti mai trascritti su un protocollo d’intesa. Questo è successo con il progetto presentato dal Dott. Fabbri “da bene a bene-locale solidale” che dal 1° Agosto doveva dare lavoro agli ottagonini per tutto il tempo dell’appalto  ma che al momento della firma, prevista per il 27 Luglio, la stazione appaltante  non siglava rappresentando difficoltà per l’attuazione.
Si è ripetuto il 9 ottobre  con l’indisponibilità del Comune di Imperia a sottoscrivere un protocollo d’intesa unitamente a Tra.de.co  su un percorso di assunzione, concordato il 20 agosto in Prefettura,  giustificando questo comportamento sull’incompetenza della stazione appaltante a sottoscrivere protocolli d’intesa con le OO.SS. come espresso con parere scritto dall’ufficio legale del Comune di Imperia, parere che più volte richiesto non ci è mai pervenuto.
Sarebbe interessante comprendere dall’ufficio legale del Comune di Imperia quale parere aveva dato il 18 di Giugno quando l’ing. Giuseppe Enrico firmava a nome e per conto della Stazione appaltante, unitamente a Tra.de.co l’accordo sindacale per l’assunzione dei 150 lavoratori di eco imperia,aimeri e dolmen.
I lavoratori in questi quattro mesi hanno dimostrato con intelligenza e dignità di “essere uomini” cercando con tutti i mezzi conciliativi di trovare un accordo per ritornare a lavorare nel lavoro che gli è stato “scippato”, altri, al contrario, non volendo sottoscrivere protocolli d’intesa o barricandosi dietro a soluzioni da azzeccagarbugli, hanno dimostrato di non essere “uomini di parola”.
Vogliamo ricordare che il primo articolo della Costituzione Repubblicana afferma che l’Italia è un Repubblica democratica fondata sul lavoro e che su questo fondamento tutte le istituzioni amministrative e politiche devono incentivare e farsi parte attiva per la salvaguardia del lavoro.
In questa triste vicenda crediamo che da parte di chi deve garantire politicamente e amministrativamente il dettame Costituzionale ci sia stata poca garanzia.
Sulle strumentalizzazioni vorremmo stendere un pietoso velo, come si può parlare di strumentalizzazione quando chi deve garantire la corretta applicazione dell’appalto e ne ha gli strumenti non li usa o peggio ancora ci invita a rivolgerci alla magistratura perché solo dopo la sentenza di un giudice procederà a far assumere i lavoratori.
Vogliamo fermamente credere che i 34 sindaci che hanno dato mandato al Comune di Imperia di attuare e attribuire al vincitore l’appalto non condividano i metodi con i quali, anche a nome loro, la stazione appaltante rifiuta di dare attuazione al contratto di servizio ambientale assecondando, in violazione all’articolo 5, il rifiuto della Tra.de.Co. ad assumere tutti i lavoratori precedentemente impiegati nel servizio come risulta dall’allegato 1 del C.S.A.
Nella fase che intercorrerà, prima della convocazione del Giudice del lavoro, le scriventi attueranno appositi incontri con le 34 Amministrazioni Comunali e ciò al fine di sensibilizzarle sulla mancata assunzione degli “ottagonini” e per richiedere il loro intervento sulla stazione appaltante -Comune di Imperia-  per risolvere un problema occupazionale che crediamo non sia stato voluto da loro e che potrà essere, se voluto, risolto prima della convocazione del giudice.

LE SEGRETERIE PROVINCIALI