‘Ndrangheta nel Ponente: la parola alle difese. Parlano i primi avvocati dei 36 imputati

3 ottobre 2013 | 15:01
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‘Ndrangheta nel Ponente: la parola alle difese. Parlano i primi avvocati dei 36 imputati

Hanno parlato, tra gli altri, le difese degli imputati: Annunziato Roldi, Vincenzo Marcianò (nipote), Alvaro Nazzareno e Giuseppe Cosentino

Ha preso il via, stamani, davanti al gup del tribunale di Genova, la discussione delle difese, all’udienza preliminare relativa all’operazione "La Svolta" contro la criminalità organizzata nel Ponente della Liguria, che il 3 dicembre del 2012 portò in carcere 15 persone, per associazione a delinquere di stampo mafioso. All’apertura dell’udienza, il 30 settembre scorso, il pubblico ministero Giovanni Arena aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti.

Hanno parlato, tra gli altri, le difese degli imputati: Annunziato Roldi, Vincenzo Marcianò (nipote), Alvaro Nazzareno e Giuseppe Cosentino. Presenti per la difesa, gli avvocati: Luca Ritzu, Mario Ventimiglia, Alessandro Mager, Giovanni Ricco e Simona Costantini. L’udienza è stata, quindi, aggiornata, al lunedì prossimo (7 ottobre).

L’ESITO DELLA PRIMA UDIENZA E UN RIASSUNTO DEI FATTI

Nel corso dell’udienza preliminare il gup Roberta Bossi ha rigettato alcune eccezioni preliminari, presentate dal collegio difensivo e riguardanti prevalentemente la nullità di alcuni capi di imputazione, oltre la inutilizzabilità di alcune dichiarazioni.

I legali della difesa hanno anche chiesto di posticipare l’udienza preliminare a dopo il prossimo 29 novembre, quando dovrebbe essere discussa la perizia sulla trascrizione delle oltre 500 intercettazioni ambientali e telefoniche (molte in calabrese) facenti parte della inchiesta, coordinata dalla Dda di Genova. In ultimo, si è proceduto alla calendarizzazione delle udienze, che sono quattordici, così ripartite: 3, 7, 9, 11, 16, 17, 21, 23, 24 e 31 ottobre e 4,7 e 8 novembre. Il blitz, condotto dai carabinieri, scattò all’alba con gli arresti del presunto boss della "locale" di Ventimiglia (Imperia), Giuseppe Marcianò, del figlio e del nipote, entrambi di nome Vincenzo.

Vennero, quindi, perquisite le abitazioni degli ex sindaci: Gaetano Scullino di Ventimiglia (Pdl) e Giovanni Bosio (Pdl), di Bordighera; i due Comuni sciolti per mafia, rispettivamente nel febbraio del 2012 e nel marzo del 2011. Ma non è tutto. Venne perquisito anche l’ex direttore generale del Comune di Ventimiglia, all’epoca di Scullino sindaco, Marco Prestileo.