L’ottobre sanremasco prende il via domenica 6 alle 11 dall’eremo di San Romolo

Oltre un millennio non è bastato a far dimenticare colui che, con la parola e con l’azione, sarebbe stato ricordato nei secoli come “defensor civitatis”
L’ottobre sanremasco prende il via domenica 6 alle 11 proprio dall’eremo di San Romolo.
Qui, vuole la tradizione, si sarebbe spenta la vita terrena del vescovo Romolo, una delle più grandi figure che emergono dal lontano passato della nostra comunità. Oltre un millennio non è bastato a far dimenticare colui che, con la parola e con l’azione, sarebbe stato ricordato nei secoli come “defensor civitatis”.
Se il nostro tempo non è certo abbastanza riconoscente dei sacrifici e dell’opera dei nostri predecessori, tuttavia ogni anno un tenace drappello di cittadini non immemori si reca al minuscolo santuario proprio per ricordare quell’uomo simbolo, nell’intento, chissà, di raccogliere insieme le energie necessarie al proseguimento del cammino comune.
Forse la meteorologia non promette niente di buono per domenica e quindi l’occasione di dimostrare capacità di un minimo di sacrificio sarà ancora più valida ed apprezzabile. L’ attaccamento ad un momento significativo della tradizione sarà testimonianza di fede, vuoi religiosa, vuoi civica. Di entrambe incombe necessità.
La domenica seguente, 13 ottobre, saranno affollate le navate di San Siro per la celebrazione della festa Patronale. Il pomeriggio poi vedrà la sala del Casino gremita per la consegna dei premi San Romolo, ma chi saranno i sanremaschi capaci, questa prima domenica 6, di sfidare un po’ di “babaixin” tra i pini e i castani di San Romolo?
Vi aspetto
Mino Casabianca