Don Angelo Di Lorenzo racconta la sua missione in Papua Nuova Guinea

“Ho terminato di visitare tutti i villaggi raggiungibili dalla missione in macchina, a piedi, in barca, due isolette sono distanti 3 ore di barca. Sono 15 fatti di capanne come le costruivano migliaia di anni fa”
Cari amici,
eccomi nuovamente a voi, questo e’ possibile perche’ mi trovo ad Alotau capoluogo di questa Provincia, per un incontro con i 19 Sacerdoti e il Vescovo che lavorano in questa Diocesi composta quasi tutta da isole e che e’ estesa come la Lombardia.
In questo mese ho terminato di visitare tutti i villaggi raggiungibili dalla missione in macchina, a piedi, in barca, due isolette sono distanti 3 ore di barca. Sono 15 fatti di capanne come le costruivano migliaia di anni fa. Ogni volta che ci vado mi faccio la stessa domanda, come e’ possibile? Le capanne sono fatte di bambù nella struttura e come copertura usano le foglie di banana o un tipo di erba che cresce alta ed e’ robusta.
Dentro le capanne ci sono poche cose, qualcosa per cucinare qualche vestito strausato e spesso sporco e una riserva di un frutto di palma che unito a polvere di corallo bianca e ad un’altra verdura che sembra un fagiolino che fa loro diventare i denti rossi e che messi insieme danno una sensazione di benessere tipo droga. Dopo i 13 anni, ne fanno tutti un uso esagerato ed e’ impressionante vederli con i denti rossi e sovente marci. Non hanno una buona cura di se stessi, non si lavano molto, si sente, e mancano di proteine, queste due cose insieme fanno si che molti hanno una malattia della pelle che da a loro prurito che sovente grattano con la lama del coltello naturalmente senza tagliarsi. E’ contagiosa, ma a noi si toglie facilmente.
La loro dieta comprende frutta, verdure, patate di vari tipi, riso acquistato, qualche volta il pollo, il maiale e il pesce. Sono tutti molto magri. A parte quelli che lavorano nella scuola della missione o nell’ospedale tutti hanno il loro Garden, equivalente del nostro orto che produce a sufficienza per sopravvivere. Non usano luce elettrica e quindi si alzano presto e vanno a letto presto. L’unico mezzo usato per muoversi sono le gambe, le uniche macchine che girano nell’isola su una strada sterrata con punti difficili da superare sono l’ambulanza, la macchina del poliziotto e quella del parroco.
Tutto questo e’ quello che si vede, e’ ancora presto per fare riflessioni. Per quanto riguarda gli animali selvaggi, c’e’ poca roba, ci sono dei piccoli canguri, qualche cinghialino e qualche pitone, ma questo non sembra preoccupare la popolazione. La scorsa settimana andando in un villaggio ho incontrato tre bambini di 5,6,7 anni che urlavano dalla gioia..father father come come.. per aver ucciso un pitone lungo almeno 3 metri e grosso quanto un braccio di persona adulta. Venti giorni fa andando a dire messa in un villaggio con la barca, mi sono dovuto fermare circa 40 minuti per aspettare un ammalato da trasportare all’ospedale con la nostra barca, in quella spiaggia ci sono dei moschiti della sabbia, praticamente invisibili, quando sono arrivato a casa ho contato sul mio corpo nelle parti visibili, almeno 200 punture. Mi ci sono voluti 5 giorni di pomata per eliminare il dolore e il prurito.
Vi ricordo tutti nelle mie preghiere e vi benedico di cuore.
Don Angelo Di Lorenzo