Condannati a 3 e 4 anni coniugi serbi per induzione e sfruttamento della prostituzione

Gli stessi, difesi dall’avvocato Vincenzo Icardi, sono, tuttavia, stati assolti dalle accuse di sequestro di persona e di aver favorito l’ingresso in Italia di una loro connazionale, Katarina M., avviata sul mercato della prostituzione
Il tribunale collegiale di Imperia (presidente Paolo Luppi e giudici a latere: Anna Bonsignorio e Giuliana Brambilla) ha condannato, stamani, a 4 e 3 anni di reclusione: Miograd Peic e Ina Trohin, rispettivamente marito e moglie di origine serba, accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione, oltre che favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per fatti commessi a Sanremo, nel 2009.
Gli stessi, difesi dall’avvocato Vincenzo Icardi, sono, tuttavia, stati assolti dalle accuse di sequestro di persona e di aver favorito l’ingresso in Italia di una loro connazionale, Katarina M., avviata sul mercato della prostituzione. La donna aveva denunciato di essere stata portata in Italia con l’illusione di una nuova vita e, invece, sarebbe stata segregata e costretta a lavorare sulla strada.
L’avvocato Aicardi ha dimostrato che i due imputati non avevano condotto la giovane con i documenti falsi e questo parrticolare è valso a ottenere un abbassamento della pena, con le attenuanti generiche.