Malattie oncologiche e indennità di accompagnamento, le riflessioni dell’Aniep

30 settembre 2013 | 16:18
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Malattie oncologiche e indennità di accompagnamento, le riflessioni dell’Aniep

“Le scrivanie del nostro Ufficio sono inondate di casi di persone che, pur presentando patologie tumorali gravissime, talune in fase terminale, si vedono negare dalle competenti Commissioni ASL ed INPS ciò che spetta loro di diritto”

Fin dal 2004, la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10212 del 27 maggio di quell’anno, ha affermato alcuni principi di fondamentale importanza nell’ambito del riconoscimento delle provvidenze economiche di invalidità civile ai soggetti affetti da malattie oncologiche.
Secondo la Suprema Corte, i malati oncologici, specialmente quelli che si sottopongo a cicli di chemioterapia, hanno diritto, anche durante il ricovero ospedaliero (cfr. successiva sentenza della Corte di Cassazione n. 2770 del 02.02.2007), al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, anche se per un periodo limitato nel tempo.
Richiamando dati di fatto già ampiamente dimostrati da numerosi oncologi e specialisti in materia, la Suprema Corte ha riconosciuto che le malattie oncologiche, specialmente se accompagnate da cicli di chemioterapia, sottopongono il paziente a situazioni a dir poco devastanti, determinando – anche a causa dei gravi effetti collaterali della chemio – la compromissione dell’autonomia personale del soggetto, il quale accusa, in un simile stato di cose, grandi difficoltà a compiere gli atti quotidiani della vita.
È pur vero che con una successiva sentenza del 22 ottobre 2008, n. 25569, la stessa Corte di Cassazione ha riconosciuto alle Commissioni Mediche ASL ed INPS incaricate dell’accertamento dei requisiti per il riconoscimento delle minorazioni civili un minimo margine di discrezionalità, invitandole ad esaminare caso per caso l’entità dei danni provocati dalla malattia tumorale e dai cicli chemioterapici.
Tuttavia, appare evidente come una persona, affetta da patologie, le malattie oncologiche, spesso estremamente gravi e talora progressivamente ingravescenti, specialmente se sottoposta a forti cicli di chemioterapia, nella stragrande maggioranza dei casi purtroppo perda – anche se per un periodo di tempo limitato a pochi mesi o settimane – la propria autonomia non essendo dunque più in grado, in quel dato lasso di tempo, di adempiere agli atti della vita quotidiana.
Nelle ultime settimane, le scrivanie del nostro Ufficio sono inondate di casi di persone che, pur presentando patologie tumorali gravissime, talune addiritura in fase terminale, si vedono negare dalle competenti Commissioni ASL ed INPS ciò che spetta loro di diritto, cioè il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento quale invalido civile almeno per il periodo della chemioterapia, se non anche per periodi ulteriori dal momento che la Cassazione non preclude neppure questa possibilità.
Rileviamo, peraltro, come la cattiva abitudine delle Commissioni ASL ed INPS, in modo particolare, per quanto ci riguarda più da vicino, della Commissione di prima istanza dell’ASL 1 Imperiese e del Centro Medico Legale INPS di Imperia, cui a seguito della riforma Brunetta del 2009-2010 spetta il giudizio definitivo, non riguardi soltanto le malattie oncologiche.
Sulle nostre scrivanie, infatti, abbiamo molteplici casi di persone affette da patologie altamente invalidanti, gravi e molto spesso ingravescenti, che pur rientrando nei requisiti previsti dalla ormai vetusta Legge n. 18 dell’11 febbraio 1980, si vedono negare il proprio diritto!
Certo, il disabile che si vede respingere la propria domanda da parte di tali Commissioni Mediche ha sempre la possibilità entro sei mesi dalla data di notifica del giudizio medico di esperire ricorso in via giudiziale presso il Tribunale di competenza, ma in questo campo – nonostante i nostri continui sforzi in tal senso – dobbiamo registrare una forte disinformazione da parte delle Istituzioni che avrebbero il dovere di informare i portatori di handicap su come far valere i propri diritti.
Per quanto ci riguarda, siamo e continueremo ad essere a disposizione di tutti quanti avessero bisogno del nostro aiuto per vedersi riconosciuti i propri diritti: a questo proposito, invitiamo tutti a contattarci senza indugio, in caso di necessità, ai numeri telefonici 320.0309152 e/o 339.5828833, ad inviarci una mail all’indirizzo aniepimperia@hotmail.it, oppure a venirci a trovare presso il nostro Ufficio di Piazza Cassini n. 12 a Sanremo, aperto al pubblico da lunedì a venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.00.
Un doveroso appello alle Commissioni Mediche ASL ed INPS, affinché si sforzino, nonostante il Governo centrale continui a chiedere di tagliare sulle spese e dunque anche sulle prestazioni di invalidità civile, di riconoscere sempre, con giustizia ed equità, quanto spetta alle persone disabili, specialmente ai disabili oncologici, che vivono una situazione particolarmente angosciante di sofferenza e di disagio personale e familiare.
Alle Commissioni ASL ed INPS chiediamo anche di rispettare scrupolosamente, visto che spesso non accade, il comma 3-bis dell’art. 6 della Legge n. 80 del 9 marzo 2006, e cioè il termine perentorio di quindici giorni dalla presentazione della domanda per sottoporre i malati oncologici al necessario accertamento sanitario.
Al Centro Medico Legale INPS di Imperia chiediamo, infine, di essere più celere nella notifica al domicilio del disabile del verbale contenente il giudizio espresso, dal momento che assai spesso i verbali vengano recapitati dopo molti mesi, a volte anche dopo alcuni anni.
Il problema del riconoscimento delle prestazioni di invalidità civile costituisce, a nostro avviso, uno dei problemi più inquietanti che il Governo attuale – o chi gli subentrerà – dovrà affrontare al più presto e senza ulteriori perdite di tempo, perché per non concedere una prestazione basta diminuire di pochi punti la percentuale di invalidità, mentre affrontare un ricorso giudiziario richiede tempo, e spesso le persone disabili gravi non sono in condizione di potere aspettare tanto tempo per fare fronte ai propri bisogni vitali.
Speriamo che l’autunno freddo che il Governo Letta si prepara, a quanto pare, a vivere non diventi anche l’autunno freddo dello stato sociale!
Va bene che, come diceva Andreotti, è meglio tirare a campare che tirare le cuoia, ma andando di questo passo i disabili non riusciranno nemmeno a tirare a campare!
Anche oggi desideriamo offrire alla vostra riflessione un disegno tratto dall’archivio storico dell’Aniep.

Grazie dell’attenzione.

Per il Comitato Direttivo
Il Legale Rappresentante
Isabella PODDA