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Ascoltati due agenti e un tecnico al processo per l’evasione di Trabelsi dal carcere di Imperia

30 settembre 2013 | 11:53
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Ascoltati due agenti e un tecnico al processo per l’evasione di Trabelsi dal carcere di Imperia

Tre, in totale, gli imputati. Oltre all’evaso, anche due operatori della polizia penitenziaria di Imperia (questi accusati di omissione colposa): Elia Lonardo, agente scelto e Felice Serafino, assistente capo

Due agenti della polizia penitenziaria e un addetto al sistema di videosorveglianza sono stati ascoltati, stamani, dal giudice monocratico onorario, Sonia Anerdi, di Imperia – davanti al pm onorario Maria Curcio – nell’ambito dell’istruttoria dibattimentale, al processo per l’evasione dell’immigrato tunisino Farah Ben Faical Trabelsi, di 38 anni, avvenuta, il 7 luglio del 2009, dal carcere di Imperia.

Tre, in totale, gli imputati. Oltre all’evaso, anche due operatori della polizia penitenziaria di Imperia (questi accusati di omissione colposa): Elia Lonardo, agente scelto e Felice Serafino, assistente capo. I due poliziotti, secondo l’accusa del pubblico ministero Alessandro Bogliolo non avrebbero prestato le dovute attenzioni nel sorvegliare i detenuti e nel controllare le apparecchiature anti-evasione del piccolo penitenziario imperiese.

All’apertura del dibattimento, il 5 novembre del 2012, vennero ascoltati i primi 7 testi del pm: due agenti, un sovrintendente, un assistente capo, un addetto alla vigilanza, un ispettore e un commissario, tutti della polizia penitenziaria, che hanno contribuito a svelare alcuni retroscena dell’accaduto. All’origine dell’evasione ci sarebbero una serie di casualità, tra cui la parziale disattivazione dell’impianto audio visivo di sorveglianza, per lavori sui sistemi di sicurezza e la disattivazione dei sensori delle barriere perimetrali del carcere, che non hanno fatto scattare i sistemi d’allarme.

Non è tutto. Faical evase, intorno alle 14.30, ma il personale se ne accorse soltanto verso le 23, anche perché quest’ultimo proprio quel giorno avrebbe dovuto essere trasferito al carcere di Marassi, quindi, la sua assenza non destò inizialmente alcun sospetto. Il giudice ha, poi, aggiornato l’udienza al 25 marzo del 2013, per l’audizione dei testi della difesa. L’evaso si trovava in galera per fatti di droga ed avrebbe dovuto restare in carcere, fino all’8 marzo del 2025.

Il processo è stato, quindi, rinviato al 17 febbraio 2014

Maggiori informazioni più tardi.