L’Agenzia delle Entrate chiede un sequestro per 142 milioni nei confronti della Porto Imperia

I legali della societa’ hanno gia’ impugnato il provvedimento, e stanno preparando le memorie difensive per la commissione tributaria di Imperia, che dovra’ valutare se la richiesta di sequestro sia fondata o meno.
L’Agenzia delle Entrate ha notificato alla Porto di Imperia Spa, la societa’ incaricata della gestione del porto turistico della citta’ e attualmente in regime concordatario, una richiesta di sequestro conservativo per un importo di 142 milioni di euro.
I legali della societa’ hanno gia’ impugnato il provvedimento, e stanno preparando le memorie difensive per la commissione tributaria di Imperia, che dovra’ valutare se la richiesta di sequestro sia fondata o meno. Secondo l’agenzia delle entrare, ci sarebbero delle sovrafatturazioni dal 2007 al 2010. Accuse respinte dalla societa’ partecipata al 33% dal Comune e dal restante da Imperia
Sviluppo e Acquamare.
Le contestazioni dell’Agenzia delle entrate partono da un verbale della guardia di finanza, da cui sono poi partiti gli accertamenti. Le indagini della guardia di finanza, iniziate nel settembre dello scorso anno, riguarda o una serie di fatture
considerate sospette emesse da Acquamare, la general contractor che ha eseguito i lavori di costruzione del porto turistico. E
proprio su quei lavori la procura di Imperia ha aperto diverse indagini, la principale si e’ conclusa e vede a processo, a Torino, con l’accusa di truffa, 11 imputati, tra questi anche l’imprenditore romano, Francesco Bellavista Caltagirone, patron di Acqua Pia, a cui fa parte Acquamare.