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Tunisino muore dopo l’arresto: autopsia esclude l’OMICIDIO. La verità negli esami tossicologici

7 giugno 2013 | 16:44
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Tunisino muore dopo l’arresto: autopsia esclude l’OMICIDIO. La verità negli esami tossicologici

La salma presentava escoriazioni, ma non ferite tali da giustificare la morte. Saranno gli esami tossicologici ed istologici a dare una risposta alla morte di Bohli Kaies

Tecnicamente è morto per insufficienza respiratoria acuta: Bohli Kaies, l’immigrato tunisino di 36 anni, stroncato da un malore mercoledì sera, poco dopo il suo arresto, avvenuto di fronte al supermercato Lidl di Riva Ligure, dove i carabinieri sono intervenuti, nell’ambito di un’indagine finalizzata a chiarire i contorni di un’attività di spaccio che avveniva fuori e dentro il supermercato.

E’ quanto risulta dall’esame autoptico effettuato, questo pomeriggio, dal dottor Francesco Traditi e dalla dottoressa Simona Del Vecchio, quest’ultima responsabile dell’ufficio di Medicina Legale dell’Asl 1 Imperiese. Se da una parte, la vittima non presentava fratture o altri traumi compatibili con la morte – tranne lievi escoriazioni agli arti inferiori e superiori e un’ecchimosi di circa un centimetro e mezzo sullo zigomo, compatibili con la colluttazione con i carabinieri – dall’altra, sarà necessario attendere l’esito degli esami tossicologici (30 giorni) e istologici (60 giorni) per conoscere le reali cause del decesso.

I dottori, infatti, hanno prelevato campioni di sangue, di urine e del contenuto gastrico, effettuando anche un tampone salivare. Al momento, dunque, viene esclusa la morte violenta. L’indagine sulla morte di Bohli Kaies è seguita dal sostituto procuratore Francesca Scarlatti, con la supervisione del procuratore Roberto Cavallone.