Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO

27 marzo 2013 | 10:25
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Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO
Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO
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Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO
Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO
Strage di ragazze col suv: giudice accorda abbreviato condizionato a Vignoli per provare malore/FOTO

E’ accusato di omicidio colposo. Lo ha deciso, stamani, il gup Massimiliano Botti, all’udienza preliminare, durante la quale il suo difensore, l’avvocato Carlo Ruffoni ha presentato istanza di rito alternativo

Sarà processato nelle forme del rito abbreviato, condizionato ad una perizia medica: Gianmaria Vignoli, l’avvocato sanremese di 46 anni, che il 24 agosto del 2011, alla guida del suo suv dell’Audi (un «Q5») investì e uccise tre ragazze di 21 anni – Anita Baronio, Sara Ceriolo e Michela Carassale – che viaggiavano a bordo di un’Opel Agila, sull’Aurelia Bis, a Sanremo, all’altezza dell’ultima galleria prima dello svincolo di via Pascoli.

Lo ha deciso, stamani, il giudice monocratico Massimiliano Botti, all’apertura del dibattimento, durante la quale i difensori di Vignoli – gli avvocati Carlo Ruffoni e Fiorella Moret – hanno reiterato l’istanza di rito alternativo (subordinato a perizia), precedentemente bocciata dal gup Laura Russo.

L’istanza di perizia venne bocciata anche durante l’indagine preliminare. Secondo Ruffoni, infatti, Vignoli, che soffre di diabete, perse il controllo della guida, non per una distrazione e neppure per un’errata manovra, ma per una crisi ipoglicemica asintomatica.

A riprova che Vignoli perse il controllo del suv per un malore, stamani, il suo legale ha presentato una documentazione medica dalla quale si evince che subito dopo l’incidente, l’atuomobilista aveva la glicemia pari a "70", quando in condizioni normali dovrebbe essere a "120" e in caso di choc del genere a "170-200". Secondo i medici che lo visitarono, dunque, al momento dell’impatto la sua glicemia doveva essere prossima a "0". Per tale motivo, il giudice ha deciso di accordare il rito alternativo, rinviando all’8 maggio per la nomina del perito.

Nel corso dell’udienza, inoltre, l’avvocato Marco Bosio (che assiste la famiglia Carassale) ha rifiutato, perchè troppo bassa, l’offerta di un ulteriore risarcimento di 50mila euro a favore del padre, che è già stato risarcito di 230mila euro dall’assicurazione; con la madre che ha reicevuto altri 240mila euro. I parenti delle altre due giovani vittime, invece, sono già state risarcite durante l’udienza preliminare.