Colpi di lupara contro l’auto di Parodi: confermati 3 anni in Appello per Roldi e Castellana



Nel corso della sua requisitoria, il procuratore generale Pio Macchiavello ha escluso il coinvolgimento della ‘ndrangheta in questo specifico episodio.
La II Sezione della Corte di Appello, di Genova, ha confermato, stamani, la condanna in primo grado inflitta, il 20 ottobre 2011, dal tribunale collegiale di Sanremo, nei confronti del geometra Ettore Castellana, 61 anni, di Camporosso e di Annunziato Roldi, 54 anni, originario di Seminara (Reggio Calabria), ma abitante a Ventimiglia, accusati di tentata estorsione, violenza privata e porto d’armi, in merito all’agguato teso al costruttore imperiese Pier Giorgio Parodi, il 25 maggio del 2010, contro la cui auto – un fuoristrada Suzuki Vitara – vennero esplosi due colpi di lupara, per motivi legati a una presunta richiesta di “pizzo”. Entrambi vennero condannati a 3 anni di reclusione.
Nel corso della sua requisitoria, il procuratore generale Pio Macchiavello ha escluso il coinvolgimento della ‘ndrangheta in questo specifico episodio.
La sentenza di primo grado era stata impugnata dal procuratore di Sanremo, Roberto Cavallone, che aveva chiesto rispettivamente 9 e 10 anni di reclusione. Le motivazioni del ricorso del Procuratore facevano leva sul fatto che uno dei presupposti per concedere le attenuanti generiche, così come avvenuto nella sentenza di primo grado, è quello dell’incensuratezza, ma nessuno dei due risulterebbe esserlo.
Il procuratore, inoltre, si era anche scagliato contro la mancata contestazione del porto abusivo di armi, in concorso, con Roldi che si’ deteneva regolarmente l’arma ad uso caccia, ma il giorno dell’agguato aveva usato quel fucile per scopi illeciti e con lui c’era anche Castellana, che avrebbe dovuto rispondere in concorso. Castellana è comparso in giudizio difeso dall’avvocato Marco Di Domenico, di Sanremo e Annunziato Roldi dall’avvocato Stefano Savi, di Genova.