Per la pratica edilizia a Bordighera il prestigio non basta e così Parodi si rivolge a “Don Peppino”

In quel modo avrebbe tentato di sbloccare la pratica edilizia, concernente la realizzazione dell’hotel “Torre Sapergo”, che avrebbe dovuto essere costruito dalla società “Terme di Pigna”, il cui presidente del cda era proprio Parodi
Da un’intercettazione ambientale del 3 giugno del 2010, gli inquirenti apprendono che al boss "Peppino" Marcianò, tramite il nipote Vincenzo, si sarebbe rivolto il costruttore Piergiorgio Parodi, con l’esplicito intento di sbloccare la pratica edilizia, concernente la realizzazione dell’hotel "Torre Sapergo", che avrebbe dovuto essere costruito dalla società "Terme di Pigna", il cui presidente del cda era proprio Parodi. Il Comune di Bordighera non aveva concesso l’autorizzazione per problemi inerenti le volumetrie. Dagli atti emerge che Parodi si sarebbe rivolto a Marcianò, non essendo riuscito a risolvere in maniera bonaria, affidandosi alle sue conoscenze e al suo prestigio, la questione sulla delicata pratica.