Mafia & Politica, maxi operazione nel Ponente. La VIDEO-INTERVISTA al procuratore Cavallone

“Dda e gip di Genova, evidentemente, hanno condiviso le preoccupazioni ella Procura di Sanremo sulla situazione della criminalità organizzata nel Ponente Ligure. In particolare, con riferimento alla zona da Bordighera al confine di Stato”.
"Dda e gip di Genova, evidentemente, hanno condiviso le preoccupazioni ella Procura di Sanremo sulla situazione della criminalità organizzata nel Ponente Ligure. In particolare, con riferimento alla zona da Bordighera al confine di Stato".
Così il Procuratore di Sanremo, Roberto Cavallone, ha commentato il risultato dell’operazione "La Svolta", contro la ‘ndrangheta nel Ponente della Liguria e gli intrecci tra politica e criminalità organizzata, che ha visto finire in carcere 15 persone. Tredici, invece, gli indagati.
"Il contributo della Procura di Sanremo, come tutte le Procure dei circondari dei vari distretti – ha aggiunto Cavallone – in tema di indagini antimafia è stato quello di fornire elementi per i reati commessi nel territorio di loro competenza. Nel tempo abbiamo trasmesso alla Dda di Genova tutti gli atti riguardanti i procedimenti che hanno toccato alcuni personaggi noti. Ad esempio, i membri della famiglia Pellegrino; c’è, poi, l’attentato al costruttore Piergiorgio Parodi; il progettato attentato al comandante della compagnia di Carabinieri di Bordighera e l’arresto di alcuni ragazzi saliti dalla Calabria, verosimilmente per compiere un attentato contro l’ex consigliere comunale di Bordighera, Donatella Albano (Pd, ndr). Insomma, abbiamo fornito materiale su cui, con sapienza, la Dda di Genova ha lavorato raggiungendo un risultato apprezzabile".
Sul voto di scambio afferma il Procuratore: "Si tratta di qualcosa che era già emerso nel corso delle indagini. A partire dal processo sulle minacce ai due ex assessori di Bordighera, che aveva rivelato la tendenza da parte di alcuni ambienti criminali di condizionare l’attività di alcuni enti locali. Quello del voto di scambio, dunque, è un problema serio che va affrontato".
LA VIDEO INTERVISTA AL PROCURATORE CAVALLONE