Mafia & Politica: dai voti all’on Minasso nell’aspettativa di “vantaggi”, all’estorsione ed usura

3 dicembre 2012 | 18:15
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Mafia & Politica: dai voti all’on Minasso nell’aspettativa di “vantaggi”, all’estorsione ed usura
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Mafia & Politica: dai voti all’on Minasso nell’aspettativa di “vantaggi”, all’estorsione ed usura
Mafia & Politica: dai voti all’on Minasso nell’aspettativa di “vantaggi”, all’estorsione ed usura

Altro componente importante del sodalizio criminoso smantellato, oggi, dalla Dda, di Genova, era Omar Allavena, 59 anni, ex agente di polizia municipale a Vallecrosia. A lui viene attribuita la gestione come socio occulto della Marvon

Altro componente importante del sodalizio criminoso smantellato, oggi, dalla Dda, di Genova, era Omar Allavena, 59 anni, ex agente di polizia municipale a Vallecrosia. A lui viene attribuita la gestione come socio occulto (assieme ad Annunziato Roldi e Peppino Marcianò) della Marvon, la cooperativa sociale di tipo B, finita nel ciclone giudiziario e amministrativo che ha portato al crollo dell’amministrazione comunale di Ventimiglia, allora retta dal sindaco Gaetano Scullino, per infiltrazioni mafiose. Un altro partecipe della "locale" di Ventimiglia della ‘ndrangheta era, secondo gli inquirenti: Giuseppe Gallotta, 46 anni, detto "Pino".

A quest’ultimo viene attribuito il coinvolgimento in alcuni reati, tra cui quello di usura ai danni di Alessandro Dambra. Alla locale aveva dato la propria disponibilità ad essere convocato, ogniqualvolta gli fosse stato richiesto dal capo, per incarichi o mancanze. Ad Annunziato Roldi, 56 anni, detto "Nunzio", viene contestato il fatto di essere uno dei tre soci occulti della Marvon. Ma il suo nome compare anche in un’altra indagine, quella dell’attentato al costruttore, di Bordighera, Piergiorgio Parodi, la cui auto venne danneggiata da alcuni colpi di lupare, a margine di un tentativo di estorsione, nel qaule è coinvolto anche Ettore Castellana.

A Federico Paraschiva, 40 anni, detto "Ragioniere", di Vallecrosia, imprenditore, viene riconosciuto il ruolo di messaggero dell’organizzazione, portando messaggi e comunicazioni agli altri membri della locale. C’è, poi, Salvatore Trinchera, 66 anni, di Ventimiglia, arrestato il 12 maggio scorso per aver accoltellato un sedicenne accusato di aver fatto fare la pipì al cane, davanti al proprio bar-sala giochi, di Vallecrosia. A quest’ultimo, viene riconosciuto il compito di autista e messaggero dell’organizzazione.

Ci sono, quindi: Giuseppe Cosentino, 67 anni, detto "Compare Pino", di Ventimiglia e Giuseppe Scarfò, 81 anni, di Ventimiglia, tutti considerati partecipi, considerati membri attivi nei battesimi e negli incontri in occasione di riti runebri. Ci sono anche i fratelli: Maurizio, Michele e Roberto Pellegrino, che secondo gli inquirenti risultano come "partecipi" ed operanti nella zona di Bordighera, sotto la direzione di Fortunato e Francesco Barilaro, Michele Ciricosta e Benito Pepè.

A loro vengono attribuite le minacce ai due ex assessori della Giunta, di Bordighera (all’epoca di Giovanni Bosio sindaco, anch’egli indagato in stato di libertà, nell’ambito del filone sul voto di scambio). A loro vengono contestati anche reati di droga, minaccia e il fatto di aver procurato voti all’onorevole Eugenio Minasso, alle Politiche del 2006, "nell’aspettativa di illeciti vantaggi". Gli inquirenti , nella misura cautelare a carico dei 15 arrestati e 13 indagati, parlano pure di Antonino Barilaro, che in qualità di partecipe della zona di Bordighera, operava come anello di collegamento con il capo della locale Peppino Marcianò. Anche a lui vengono attribuiti casi di minacce e gesti intimidatori.

Gli investigatori dell’antimafia, parlano, poi, di Alessandro Macrì che avrebbe progettato l’assassinio dell’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Bordighera, come gesto per essere affiliato con il rituale del battesimo alla ‘ndrangheta. Premesso che venne arrestato, assieme al padre, prima che ciò si avverasse, sembra (secondo quanto sostengono gli inquirenti) che Marcianò si oppose considerandolo inaffidabile. A carico di molti degli arrestati e denunciati vengono anche contestati diversi casi di usura.