Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI

3 dicembre 2012 | 11:35
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Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI
Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI
Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI
Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI
Mafia e Politica: ecco come la ‘ndrangheta sceglieva i candidati e spostava i voti/ PARTICOLARI

Presenti: i carabinieri del Nucleo Investigativo. Sono presenti Anna Canepa, della Direzione Nazionale Antimafia; il colonnello Alberto Minati, comandante provincia dei carabinieri di Imperia e altri vertici della Dda

In Procura, a Genova, è in corso la conferenza stampa di presentazione dell’operazione "La Svolta", condotta dalla Dda con i carabinieri del Nucleo Investigativo. Sono presenti Anna Canepa (AUDIO), della Direzione Nazionale Antimafia; il Procuratore di Genova, Michele Di Lecce (AUDIO); il colonnello Alberto Minati, comandante provincia dei carabinieri di Imperia e altri vertici della Dda. Maggiori informazioni più tardi. Leggi gli articoli collegati.

I PARTICOLARI DELLA CONFERENZA STAMPA

La locale ‘ndranghetista di Ventimiglia che faceva capo a Giuseppe Marciano’ era in grado di imporre i nomi dei candidati, sia d’area di centrodestra che di centrosinistra, e spostare grandi pacchetti di voti. Il passaggio e’ ricompreso nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 11 persone e che vede indagati altri 17 soggetti.

Secondo gli inquirenti, Giuseppe Marciano’ sarebbe il dominus di una vera e propria ‘ndrina che si e’ costituita nel ponente
ligure tra Ventimiglia e Imperia. Con lui sono stati arrestati il figlio Vincenzo e il nipote, omonimo di quest’ultimo, Omar Allavena, Giuseppe Gallotta, Antonio Palamara, Giuseppe Scarfo’, Annunziato Roldi, Federico Paraschiva, Salvatore Trinchera, Giuseppe Cosentino, tutti accusati di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzato all’usura, all’estorsione e al traffico di droga. Notificata l’ordinanza di custodia cautelare anche a Filippo Spirli’, Rosario Ambesi e ai due fratelli Pellegrino, Maurizio e Roberto. Tra gli indagati anche due consiglieri regionali oltre all’ex sindaco di Ventimiglia Scullino, l’ex direttore generale dello stesso comune Marco Prestileo e l’ex sindaco di Bordighera Giovanni Bosio.

In piu’ competizioni elettorali, dal 2008 al 20010, ci sono state ‘ingerenze andate a buon fine’, affermano gli inquirenti. In un solo caso, i candidati imposti  erano sia d’area di centrodestra che di centrosinistra tanto che proprio Marciano’, prima di una elezione per le Comunali, avrebbe detto in una telefonata effettuata a un componente della ‘drina, e intercettata dai carabinieri: ‘vedi che abbiamo fatto bene a puntare su…. Ma se vince … siamo coperti pure’. Marciano’ assicurava cene elettorali nel suo ristorante di
Ventimiglia e, quando ha ceduto l’attivita’, nella sua casa. Dunque secondo gli inquirenti Marciano’ poteva spostare voti e imporre candidati per assicurarsi una ‘amministrazione amica’ capace di garantire anche appalti per le aziende controllate dal ‘locale’.

ALTRI PARTICOLARI, INTERVISTE

“Il radicamento nel ponente è molto forte e assume forme a volte anche diverse da quelle tradizionali – spiega il Procuratore di Genova, Michele Di Lecce – parliamo della cosiddetta Locale di Ventimiglia, che continua ad operare anche ora, mantenendo con la Calabria rapporti costanti, essendo le varie famiglie proveniente da quei luoghi. Si tratta di un collegamento che può avere varie forme, per esempio dare ospitalità ai ricercati, dare supporto ad altri, operare in aiuto o per la realizzazione dell’ ingresso dell’organizzazione anche nell’economia legale”.

Il legame con la politica è uno dei temi ancora oggetto di indagine. “Un filone non preso ancora espressamente in considerazione in questa misura – prosegue il Procuratore – E’ difficile, però, pensare che sia possibile entrare in rapporto con forze produttive del territorio senza avere qualche legame con esponenti delle amministrazioni locali”.

“La storicità dell’ ‘ndrangheta nel ponente è ormai cosa nota. L’esistenza della Locale di Ventimiglia, infatti, è risalente a diversi anni fa – spiega il magistrato Anna Canepa, responsabile Dna per Liguria e Lombardia – la difficoltà è quella di dare una lettura complessiva ad episodi che singolarmente non hanno significato, ma che inseriti in un contesto come quello che sta emergendo da questa misura cautelare, ha una grande valenza. Bisogna comprendere appieno il fenomeno per combatterlo adeguatamente”.