Festa dell’adesione all’Azione Cattolica, il messaggio del Vescovo Mons. Alberto Maria Careggio

Nel messaggio, in cui si richiama l’importanza dell’Anno della Fede e del Concilio il vescovo ricorda anche il “dovere primario dell’associato: testimoniare concretamente Cristo ed essere lievito tanto nella Chiesa, quanto nella società civile”
In occasione della festa dell’adesione all’Azione Cattolica che si svolge in tutte le parrocchie d’italia dov’è presente l’Associazione nella solennità dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, il vescovo diocesano Mons. Alberto Maria Careggio ha inviato un messaggio agli aderenti.
"L’8 dicembre – scrive il vescovo – è il giorno in cui si rinnova l’impegno a lavorare nella Chiesa e ad essere fedeli alla vostra specifica chiamata".
Nel messaggio, in cui si richiama l’importanza dell’Anno della Fede e del Concilio il vescovo ricorda anche il "dovere primario dell’associato: testimoniare concretamente Cristo ed essere lievito tanto nella Chiesa, quanto nella società civile". E poi: "Accanto al compito della santificazione propria, ritengo non secondario l’impegno culturale e politico, cui anche il Papa Benedetto XVI vi richiama nei suoi interventi. L’A.C. è nata, infatti, per essere una presenza qualificata e responsabile del laicato cattolico in un momento difficile quanto l’attuale."
Rivolge poi un appello ad "essere in prima linea nel difendere quegli ambiti minacciati e calpestati da una pseudo cultura, astuta e disinvolta quanto mistificante" e conclude con la benedizione a quanti "con spirito ecclesiale, vivranno come membri dell’Azione Cattolica l’Anno della fede e saranno obbedienti al Papa e alla Chiesa".
L’Associazione con il tema "Felici e Credenti" si prepara dunque l’8 dicembre a vivere nelle 18 parrocchie della nostra diocesi in cui opera a rinnovare l’adesione e ad essere "ragazzi, giovani e adulti che, con gioia, raccontano e testimoniano l’incontro vero e unico con il Signore Gesù".
MESSAGGIO AGLI ADERENTI ALL’AZIONE CATTOLICA
Carissimi,
l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, segna un momento di rilevanza particolare per l’Azione Cattolica. È il giorno in cui si rinnova l’impegno a lavorare nella Chiesa e ad essere fedeli alla vostra specifica chiamata. Vi saluto con affetto trepidante, conoscendo il significato dell’adesione e gli obblighi morali e spirituali che assumete. La vostra fedeltà a Cristo, infatti, si deve coniugare con la lealtà al magistero della Chiesa e, di conseguenza, al Vescovo che, come successore degli Apostoli, è preposto alla guida della comunità diocesana.
L’Anno della fede è un’opportunità straordinaria sia per scoprire il dono che avete ricevuto nel Battesimo, sia per recepire gli insegnamenti del Concilio, la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX, (Porta fidei). Ne consegue il dovere primario dell’associato: testimoniare concretamente Cristo ed essere lievito tanto nella Chiesa, quanto nella società civile.
Accanto al compito della santificazione propria, ritengo non secondario l’impegno culturale e politico, cui anche il Papa Benedetto XVI vi richiama nei suoi interventi. L’A.C. è nata, infatti, per essere una presenza qualificata e responsabile del laicato cattolico in un momento difficile quanto l’attuale. Questo significa che il vostro impegno nel sociale porta a schierarsi totalmente dalla parte di quei valori che non sono in alcun modo negoziabili, secondo la Nota della Congregazione per la Fede del 24 novembre 2002, a firma del Card. Ratzinger e sottoscritta dal Papa Giovanni Paolo II. In essa si legge: La fede in Gesù Cristo che ha definito se stesso «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6) chiede ai cristiani lo sforzo per inoltrarsi con maggior impegno nella costruzione di una cultura che, ispirata al Vangelo, riproponga il patrimonio di valori e contenuti della Tradizione cattolica. La necessità di presentare in termini culturali moderni il frutto dell’eredità spirituale, intellettuale e morale del cattolicesimo appare oggi carica di un’urgenza non procrastinabile, anche per evitare il rischio di una diaspora culturale dei cattolici.
Dinanzi alle esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, la Chiesa vi chiede di essere in prima linea nel difendere quegli ambiti minacciati e calpestati da una pseudo cultura, astuta e disinvolta quanto mistificante. Non basta, pertanto, credere nel valore della vita, nella dignità della persona umana, nella famiglia naturale, nell’educazione sana dei figli, nella libertà religiosa, in un’economia al servizio della persona, se poi non s’intervenga con atteggiamenti coerenti e responsabili quando si è chiamati ad esercitare i propri doveri civili e sociali. Sottrarsi a questo compito, o aderire supinamente a chi si schiera contro, è sempre caricarsi di una colpa morale davanti a Dio, alla società e alle generazioni future.
Benedico quanti, con spirito ecclesiale, vivranno come membri dell’Azione Cattolica l’Anno della fede e saranno obbedienti al Papa e alla Chiesa. Lo Spirito del Signore fecondi i vostri santi propositi e li porti a compimento.