Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO

1 dicembre 2012 | 17:48
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Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO
Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO
Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO
Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO
Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO
Bordighera, Comune sciolto per mafia, Maroni: “Ho fatto la scelta giusta”/ FOTO E VIDEO

Lo ha dichiarato il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, stasera al Palazzo del Parco di Bordighera, a margine del convegno “Donne, legalità e lavoro”, in corso di svolgimento/ LA DIRETTA (3)

BORDIGHERA COMUNE SCIOLTO PER MAFIA, MARONI: " HO FATTO LA SCELTA GIUSTA"

"E’ meglio avere la preferenza, così il cittadino si esprime, ma poi c’è il rischio del voto di scambio oppure abolire la preferenza, decidono i partiti ma questo voto di scambio si elimina? Questo è l’unico modo per prevenire il voto di scambio, perchè se non c’è più il voto di preferenza, non posso più comprare niente". Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, dal convegno "Donne, legalità e lavoro", in corso di svolgimento a Bordighera (Imperia), Comune sciolto per mafia, nel marzo del 2011, su proposta da lui stesso presentata al Consiglio dei Ministri, quand’era ancora ministro dell’Interno del governo Berlusconi, parla anche di criminalità organizzata e nel ricordare il caso Bordighera, aggiunge: "Ho ricevuto la relazione del prefetto e l’ho fatta valutare dagli uffici, senza minimamente guardare la composizione della maggioranza ovvero se questa fosse di centrodestra, centrosinistra o di una lista civica, perchè prima di tutto viene la lotta alla criminalità organizzata". Prosegue Maroni: "Gi strumenti che avevamo a disposizione mi hanno indotto a non firmare il decreto di scioglimento, ma a proporre lo stesso al Consiglio dei Ministri. E i ministri hanno svolto tutte le verifiche e controverifiche del caso, prima di decidere di sì. Ci sono stati, infatti, anche casi di altri Comuni per i quali io ho proposto lo scioglimento e il Consiglio ha detto no. Sono convinto, comunque, di avere fatto la scelta giusta".


MARONI SULL’EX PREMIER BERLUSCONI

"Berlusconi? Lo vedrei bene sulla panchina del Milan. Penso che potrebbe dare molto lì; aprire una fase nuova". Lo ha dichiarato il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, stasera al Palazzo del Parco di Bordighera, a margine del convegno "Donne, legalità e lavoro", in corso di svolgimento. Così Maroni ha risposto alla domanda: "Dove vedrebbe meglio Berlusconi: nel Pdl o in Forza Italia?".

PRESSIONE FISCALE AL NORD

Per risolvere i problemi non serve tornare a Roma, basterebbe ad esempio che le regioni del nord teneressero il 75 per cento delle tasse che pagano, visto che oggi rimane a mala pena il 35 per cento. Questa nostra proposta risolverebbe tutti i problemi". Dal Palazzo del Parco di Bordighera, il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, parla di fisco e politica interna: "Una proposta – ha affermato – che pensiamo di poter realizzare, vincendo in Lombardia e con un fronte comune formato da: Lombardia, Veneto, Piemonte e altre regioni, tra cui la Liguria. Questo è il nostro progetto strategico: chi ci sta, bene; altrimenti non ce ne faremo una malattia". Conclude Maroni: "La Lega deve rafforzarsi in queste regioni. Non a caso abbiamo pensato questo slogan: ‘Prima il nord’".

PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

"Non andrò a votare". Dal convegno "Donne, legalità e lavoro", di Bordighera (Imperia), un sarcastico Roberto Maroni risponde così, in maniera molto secca e diretta, alla domanda riguardante il ballottaggio alle primarie del centrosinistra. Il riferimento velato, naturalmente, è agli "infiltrati" del centrodestra che con la loro preferenza al primo turno avrebbero tentato di cambiare indirizzo al voto. Maroni evita anche di entrare nel merito del cosiddetto "balletto" di si o no riguardante le primarie del centrodestra. "Mi limito ad osservare", commenta il segretario della Lega Nord.

ESTRATTI DEL DISCORSO DI ROBERTO MARONI

– Qual è la strada per convincere gli elettori ad andare a votare con rinnovata fiducia verso la politica?

Roberto Maroni: “Ringrazio anzitutto per l’opportunità di ascoltare, non solo di dare risposte, perché sono convinto che la politica, se vuole tornare ad essere politica con la P maiuscola, deve prima di tutto fare esercizio di umiltà: i politici che sono stati impegnati negli ultimi anni, con posizioni di responsabilità, come il sottoscritto, devono sentire il bisogno di rafforzare il legame con il territorio. I problemi di un sindaco di un piccolo comune saranno resi più drammatici, purtroppo, dal primo gennaio, quando i comuni sotto i cinquemila abitanti entreranno nel patto di stabilità, ed il sindaco non potrà più spendere i soldi che ha, dovrà tagliare i servizi, nonostante ci siano sindaci capaci di fare economia, e ovviamente la colpa sarà del sindaco, anche se non è responsabile. Questo è un modo sbagliato di procedere perché fa percepire la cosa pubblica, la politica, come qualcosa che non dà servizi. Una delle cose che contestiamo a governo è di avere fatto questa manovra molto pesante verso i Comuni che va nel senso opposto rispetto a quello richiesto per ritrovare fiducia. C’è poi un atteggiamento sbagliato che mette tutti sullo stesso piano: non è così, ci sono politici capaci , onesti, che sono la maggioranza, ci sono quello che rubano o che hanno rubato. Come fare andare la gente a votare? Ritornare alla concretezza, dare risposte concrete e la prima risposta concreta da dare è di consentire a chi governa il territorio di poter governarlo, di fare il sindaco, di tenere i propri soldi, pagati dai cittadini in tasse. Oggi purtroppo siamo in una situazione opposta. Vedo in giro come ci siano segnali fortemente negativi verso la politica, ma questo è anche un segno di interesse. Bisogna fare capire che ci sono anche politici onesti e politici che rappresentano il territorio.”

– Le aziende hanno difficoltà di accedere al credito e sono rallentate dalla burocrazia. Quale aiuto può dare la politica?

Roberto Maroni: “Da ministro del welfare avevo sostenuto una campagna per valorizzare il ruolo sociale delle imprese. Le imprese hanno un ruolo e una responsabilità sociale, oltre a dare posti di lavoro hanno anche una funzione educativa, soprattutto nei confronti dei giovani, perché rappresentano i valori positivi del fare onestamente. Purtroppo quando c’è una crisi economica la politica dovrebbe dimostrare di essere la nobile arte di risolvere i problemi. In questo periodo di crisi assistiamo ad una politica che non favorisce le imprese. Le imprese, soprattutto quelle del nord, le imprese famigliari, non chiedono aiuti di stato, ma una cosa normalissima, l’accesso al credito, non finanziamenti a fondo perduto. In tutta Europa il sistema finanziario è andato in crisi, e l’Europa ha deciso di dare i soldi alle banche. Se la banca è una struttura che serve a sostenere le imprese, faccio una cosa meritevole, ma se le banche comprano i titoli di stato aumentando i propri profitti e chiudendo i rubinetti al credito, non si tratta di un provvedimento di sostegno alla crescita economica, ma si tratta di un favore fatto alle banche. Questo è avvenuto principalmente in Italia. Se la Commissione Europea dà soldi pubblici alle banche deve costringere le banche ad utilizzare i soldi per favorire il credito. Se le banche non lo fanno noi abbiamo una nostra proposta: la Commissione Europea dovrebbe fare come il governo inglese con la Royal Bank of Scotland. Il pubblico è entrato nella banca per garantire l’erogazione del credito alle imprese. Ogni giorno chiudono 1600 imprese e la crisi è più grave al Nord, perché la piccola impresa è la rete che si è diffusa nelle nostre regioni. Qui c’è un impresa ogni 15 abitanti e parliamo di imprese famigliari. Qui non è il politico che può intervenire ma è il Governo che dà i soldi alle banche e deve garantire che le banche allarghino il credito: in un periodo di crisi è ancora più importante. La grande impresa può delocalizzare, non le piccole imprese”


LA VIDEO INTERVISTA A MARONI