Marina Ripa di Meana al Casinò di Sanremo con l’ultimo libro “Invecchierò ma con calma”

22 ottobre 2012 | 15:06
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Marina Ripa di Meana al Casinò di Sanremo con l’ultimo libro “Invecchierò ma con calma”

L’organizzazione nasce dalla collaborazione tra il Comune, l’associazione “Eva e Mario Calvino ”, il Casinò e la Fidapa. Saranno presenti con l’autrice, il presidente dell’associazione Eva e Mario Calvino, Antonella Rossi, il presidente della Fidapa

“Un tempo avevo quarant’anni. Un cappuccino, un cornetto e sono già a settanta.”  Un incipit che riesce a sintetizzare un libro. Marina Ripa di Meana, apre così la sua ultima produzione letteraria   “Invecchierò ma con calma”, Mondadori Editore. Il volume  con leggerezza stigmatizza un sentimento condiviso: il senso del tempo, l’importanza di inventare, di dare significato, ad  ogni minuto della vita” come  Marina, donna e scrittrice ama ricordare, raccontando e raccontandosi.

Lo farà anche sabato 27 ottobre alle ore 16.30 nel teatro dell’Opera del Casinò, nell’ambito degli eventi letterari della casa da gioco sanremese, che da trent’anni presenta i Martedì Letterari.
L’organizzazione nasce dalla collaborazione tra il Comune, l’associazione “Eva e Mario Calvino  ”, il Casinò  e  la Fidapa.
Saranno presenti con l’autrice,  il presidente dell’associazione Eva e Mario Calvino, Antonella Rossi, il presidente della Fidapa, Raffaella Panizzi, l’assessore sanremese Gianni Berrino.

"Invecchierò ma con calma" è il racconto autobiografico di una donna che nella prima parte della propria esistenza ha avuto tutto: successo, bellezza, amore, sesso, soldi, celebrità, anche se dietro quella facciata di apparente spensieratezza c’erano grande fatica, determinazione e sofferenza. Una donna che non ha mai rinunciato alla voglia di anticonformismo, di libertà; una donna che, come dice lei, "non si è fatta mancare nulla". Non è stato un mancare nulla. Non è stato un percorso semplice. Marina non smette mai di battersi per i valori in cui crede ogni qualvolta li vede minacciati, dalla ramanzina alla giardiniera che pota con eccessivo ardore i suoi amati alberi e cespugli, alla difesa dei diritti degli animali, alla vibrata e solitaria protesta per bloccare la costruzione di un parcheggio sotto il Pincio o per impedire la distruzione di platani secolari nel cuore di Roma.

Marina continua a coltivare con passione i sentimenti per le persone amate: per la sorella Paola, morta di cancro, per la figlia Lucrezia, con la quale ha da sempre un rapporto di eterna, appassionata polemica, per le nipoti, per il figlio adottivo Andrea, per gli amici, potenti e non, e infine per lui, Carlo Ripa di Meana, il principe della sua favola d’amore. Inoltre, da circa dieci anni, Marina affronta con coraggio seri problemi di salute, diventati per lei l’occasione per un impegno personale in difesa dei diritti di tutti i malati ad avere cure adeguate.

E’ il libro scritto da una donna che ha saputo vivere  e che vive intensamente ogni attimo, custodendo gelosamente i suoi sentimenti, i suoi ideali , le persone che ama in un continuo ed incessante impegno, che non dimentica il sociale che non teme affrontare temi difficili come la salute ed  il diritto ad essere curati .
E’ il ritratto di una donna vera che sa inventarsi in ogni epoca della vita.

Il motto della contessa più famosa d’Italia: «Non perdere tempo, inventati ogni minuto della tua vita»
Invecchierò ma con calma, la ricetta di Marina
Marino Collacciani
Da “Il tempo

Mai un incipit fu più comodo per provare, con curiosità e rispetto, ad addentrarci nei pensieri di un’interprete moderna del nostro tempo: Marina Ripa di Meana. Un tempo interminabile perché vissuto intensamente ogni giorno, con la curiosità di un reporter di razza e il fiuto di un segugio. Sempre dietro a un sogno trasformato in notizia, in un appunto di viaggio posato come una pietra miliare sul taccuino copioso del romanzo di un’esistenza. Perché Marina scrive tutta se stessa in questo libro, inedito nell’approccio del racconto e assolutamente originale nella stesura che sembra andare a braccio, in una navigazione libera capace di condurre, però, in un porto sicuro: quello della sincerità. A cominciare da una frase che diventa anche il titolo-guida della controcopertina, una sorta di sommario uscito fuori dal format del quotidiano, sfornato caldo come nella sua passionale natura: «Un tempo avevo quarant’anni; un cappuccino, un cornetto e sono già a settanta». Dunque, l’autobiografia di una donna intellettualmente matura, ma giovane e graffiante come sempre nella descrizione delle cose della vita. Nella sua autodefinizione di donna c’è già l’essenza intera del suo scritto: «Una che non si è fatta mancare nulla». In una vita animata da un irrefrenabile anelito di anticonformismo, mai fine a se stesso. Perché se è vero che nella prima parte della propria esistenza Marina ha avuto tutto – successo, bellezza, amore, sesso, soldi e celebrità – in pochi hanno valutato come dietro quella facciata di apparente spensieratezza ci fossero determinazione e sofferenza, unite in una grande fatica.

Che è stata anche quella di restare a galla, al passo con i tempi di un mondo in rapida evoluzione.
Ma lei, in apparenza donna da romanzo d’appendice, stravolge i capitoli, scompagina il libro della vita ideato da falsi e mediocri scrittori, afferma i suoi diritti di donna, sino a diventare un’eroina moderna. Credibile. Sì, perché le sua battaglie in difesa dei diritti degli animali così come la sua solitaria e vibrata protesta per bloccare la costruzione di un parcheggio sotto il Pincio, sono testimonianze reali di impegno e di trasmissione di valori. Anche per questo Marina Ripa di Meana non ha alcuna voglia di invecchiare. Tutt’al più lo farà… con calma.

Marina Ripa Di Meana.

Nasce come creatrice di alta moda: il suo famoso atelier di piazza di Spagna era frequentato da nobildonne romane, amiche, attrici famose, personaggi del gran mondo internazionale, mogli di artisti e di politici, che hanno cambiato la storia dell’ultimo secolo.
Ha diretto per tre anni il mensile “Elite”, ha lavorato per il cinema, per la televisione, ha scritto tredici libri, tra i quali due bestseller: I miei primi quarant’anni e La più bella del reame, da cui sono stati tratti due film record di incassi.
In seconde nozze ha sposato Carlo Ripa di Meana e al suo fianco combatte in prima persona molte battaglie a favore dell’ambiente e degli animali.
Come ambasciatrice dell’IFAW è andata in Canada, sul pack, per schierarsi contro lo sterminio dei piccoli di foca.
Vive con quattro cani, che adora : Mango, Mela, Moka e Riso-Risotto.

Nasce dalla collaborazione tra Comune, Casinò di Sanremo, associazione “Va e Mario Calvino” e la sezione matuziana della Fidapa BPw l’evento letterario in programma sabato 27 ottobre alle 16,30 al teatro dellOpera del Casino che vede come protagonista Marina Ripa di Meana. “Un tempo avevo quarant’anni. Un cappuccino, un cornetto e sono già a settanta.”  Un incipit che riesce a sintetizzare un libro. Marina Ripa di Meana, apre così la sua ultima produzione letteraria   “Invecchierò ma con calma”. Il volume  con leggerezza stigmatizza un sentimento condiviso: il senso del tempo, l’importanza di inventare, di dare significato, ad  ogni minuto della vita” come  Marina, donna e scrittrice ama ricordare, raccontando e raccontandosi.
Saranno presenti con l’autrice,  il presidente dell’associazione Eva e Mario Calvino, Antonella Rossi, il presidente della Fidapa, Raffaella Panizzi, l’assessore sanremese Gianni Berrino.
"Invecchierò ma con calma" è il racconto autobiografico di una donna che nella prima parte della propria esistenza ha avuto tutto: successo, bellezza, amore, sesso, soldi, celebrità, anche se dietro quella facciata di apparente spensieratezza c’erano grande fatica, determinazione e sofferenza. Una donna che non ha mai rinunciato alla voglia di anticonformismo, di libertà; una donna che, come dice lei, "non si è fatta mancare nulla". Non è stato un mancare nulla. Non è stato un percorso semplice. Marina non smette mai di battersi per i valori in cui crede ogni qualvolta li vede minacciati, dalla ramanzina alla giardiniera che pota con eccessivo ardore i suoi amati alberi e cespugli, alla difesa dei diritti degli animali, alla vibrata e solitaria protesta per bloccare la costruzione di un parcheggio sotto il Pincio o per impedire la distruzione di platani secolari nel cuore di Roma.
Marina continua a coltivare con passione i sentimenti per le persone amate: per la sorella Paola, morta di cancro, per la figlia Lucrezia, con la quale ha da sempre un rapporto di eterna, appassionata polemica, per le nipoti, per il figlio adottivo Andrea, per gli amici, potenti e non, e infine per lui, Carlo Ripa di Meana, il principe della sua favola d’amore. Inoltre, da circa dieci anni, Marina affronta con coraggio seri problemi di salute, diventati per lei l’occasione per un impegno personale in difesa dei diritti di tutti i malati ad avere cure adeguate.
E’ il libro scritto da una donna che ha saputo vivere  e che vive intensamente ogni attimo, custodendo gelosamente i suoi sentimenti, i suoi ideali , le persone che ama in un continuo ed incessante impegno, che non dimentica il sociale che non teme affrontare temi difficili come la salute ed  il diritto ad essere curati .
E’ il ritratto di una donna vera che sa inventarsi in ogni epoca della vita.
Il motto della contessa più famosa d’Italia: «Non perdere tempo, inventati ogni minuto della tua vita»
Invecchierò ma con calma, la ricetta di Marina.