Mariacristina Brettone ricorda Ernesta Tornatore recentemente scomparsa a Badalucco, con la poesia

“alcune persone credono d’essere poeti, solo perché sanno mettere bene insieme le parole, altri invece la poesia la raccontano semplicemente vivendo”
Aggiungerei all’articolo del Parroco Don Antonio Robu la considerazione sul fatto che alcune persone credono d’essere poeti, solo perché sanno mettere bene insieme le parole, altri invece la poesia la raccontano semplicemente vivendo.
Ho conosciuto Ernesta Tornatore poiché ero stata invitata a leggere alcune sue poesie.
Fu un bel momento, tutto il paese raccolto sotto le sue finestre ad ascoltare le parole scritte da lei e prestate alla mia voce. Un abbraccio genuino e corale dei suoi compaesani che rifletteva quanto lei aveva saputo dare al prossimo, seppur da un letto che da più di trent’anni la teneva fissa a sé.
Volli conoscere Ernesta prima di dar voce alle sue poesie – i suoi “scarabocchi” come li chiamava lei- per comprendere meglio il suo animo e far sì che potessi interpretarle come lei le aveva pensate.
Riporto alcune sue parole:
“Fin dal lontano 1974, anno che ha segnato un solco molto profondo nel cammino della mia esistenza, la voglia di vivere, di comunicare mi ha portato a scarabocchiare, su qualsiasi foglietto mi venisse a tiro di…penna, tutto ciò che vivevo, pensavo o avrei voluto fare…. Tali scarabocchi rispecchiano me stessa.”
Quella di Ernesta è una poesia semplice, istintiva. Probabilmente le sue parole non cavalcano le altezze dei fini scrivani, ma c’è dentro tutta l’anima di una persona che ha saputo vivere e che, per chi gli volge uno sguardo, può imparare davvero a trovare il meglio per la propria esistenza.
Basterebbe l’amore
Terra arida
dilaniata dal dolore,
grida disperate
che nessuno ascolta,
vendetta, odio
cuori senza amore.
Non c’è profumo di fiori
né canto d’uccelli,
solo odore acre di carni marce.
I bambini fanno la guerra,
non possono ribellarsi
quelli che non vengono uccisi
crescono pieni d’odio
come chi l’ha generati.
Che tristezza infinita!
Basterebbe l’amore!
Libero
Se ti lascio andare tornerai?
Tengo fra le mani
un delicato e profumato fiore,
le lacrime scivolano sui petali
che, come me, aspettano.
Il mio amore ti ha lasciato libero,
il tuo, spero, ti farà tornare.
Queste alcune delle sue parole – tratte dal libro “Riflessi dell’anima”. Anche quelle di seguito lo sono. Le aveva scritte per qualcun altro ma ora è la preghiera per lei:
Prendila per mano
Dio dell’universo
Ti prego
dal profondo del cuore,
prendila per mano e accompagnala
in questo viaggio verso la luce.
Nella vita ha fatto e dato tanto!
La sua presenza non è mai mancata
a quelli che soffrivano.
Per ciò in cui io credo,
fa che intorno a lei ci sia molto verde,
dove respirare sia gioia
per dimenticare
le sofferenze di questa vita.
Signore,
ascolta la mia umile preghiera,
donale la pace che tanto merita.
Ciao Ernesta, e grazie.
Mariacristina Brettòne