L’appello che Mons. Alberto Maria Careggio rivolgerà ai fedeli a Ventimiglia

26 agosto 2012 | 10:01
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L’appello che Mons. Alberto Maria Careggio rivolgerà ai fedeli a Ventimiglia

In occasione della solennità di San Secondo martire, al termine dell’Eucaristia, Mons. Careggio si rivolgerà ai fedeli ed alle autorità presenti in Cattedrale a Ventimiglia

Senza alcuna pretesa di intromettermi nelle questioni tecniche e ancor meno in quelle politiche, sento l’urgenza di intervenire sul problema del futuro del Pronto Soccorso di Bordighera.

 Pur riconoscendo positivo lo sforzo di una maggiore sobrietà nella spesa pubblica, occorre non dimenticare i bisogni delle persone che vivono in un territorio le cui caratteristiche morfologiche e viarie rendono particolarmente difficile la mobilità. Nel prendere qualsiasi decisione credo che sia fondamentale immedesimarsi nella sofferenza del malato che, null’altro spera, che di poter ricevere le dovute cure con massima tempestività. Coscienza e prudenza, devono quindi essere i principi ispiratori di ogni futura decisione, ancor prima delle motivazioni economiche.

 La politica ha il dovere di essere molto chiara nei confronti dei cittadini. Che cosa significa la trasformazione di un Pronto Soccorso in “Punto di Primo Soccorso”? Apparentemente nulla, ma in verità potrebbe determinare un indebolimento dell’offerta sanitaria.
Da semplice cittadino mi sembra di dover affermare che un Pronto Soccorso dovrebbe essere dotato di un personale medico-infermieristico efficiente, capace di poter far fronte all’emergenza. Se questo non potesse essere garantito, l’ideale sarebbe quello di un potenziamento del servizio territoriale che, con mezzi e personale idonei, appoggino il paziente stabilizzato al Pronto Soccorso di competenza che è in grado di far fronte al tipo specifico di urgenza.

 Il soccorso sanitario è un valore fondamentale per la nostra società. Trova le sue radici profonde nella carità evangelica della Chiesa che, non va dimenticato, ha dato origine alle prime strutture ospedaliere della storia. Ogni persona ha il diritto umano di poter accedere, senza disparità, alle cure mediche e far sì che anche i più distanti, possano essere tempestivamente e adeguatamente soccorsi. Indebolire questa struttura è un rischio per il futuro di queste zone di confine.

A ognuno il suo compito. A noi preme che a portare le conseguenze di soluzioni inadeguate non siano i più bisognosi di interventi rapidi e efficaci. Forse non sarebbe inopportuno pensare anche alla «quaestio valde scabrosa» della viabilità nella nostra zona che, nei casi di vera urgenza, acutizza la soluzione del problema.

+ Alberto Maria Careggio
Vescovo di Ventimiglia – San Remo

Ventimiglia, Domenica 26 agosto 2012,
Solennità di San Secondo Martire