Cerimonia in ricordo dei 15 partigiani italiani e francesi uccisi nel 1944 dai nazifascisti a Sospel

13 agosto 2012 | 15:33
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Cerimonia in ricordo dei 15 partigiani italiani e francesi uccisi nel 1944 dai nazifascisti a Sospel

Commovente la partecipazione dei discendenti (tra cui il figlio) di Bruno Larosa , proveniente da Giffone (Reggio Calabria), che hanno saputo del martirio del loro parente soltanto pochi anni fa, con un ritardo di oltre sessant’anni.

La mattina di domenica 12 agosto si è svolta a Sospel (Alpi Marittime) la tradizionale cerimonia in ricordo dei 15 partigiani italiani e francesi che vi furono barbaramente trucidati il 12 agosto 1944 dagli occupanti nazifascisti. Notevole è stata la commossa partecipazione di cittadini italiani e francesi e di associazioni delle due nazioni. Per la parte italiana hanno parlato la dottoressa Luciana Lucianò, commissaria del Comune di Ventimiglia e lo scrittore Enzo Barnabà, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Quest’ultimo, parlando in italiano e in francese, ha sviluppato il tema "il fascismo ha diviso, ma l’antifascismo ha unito due popoli destinati ad essere fratelli" facendo notare come la partecipazione italiana a formazioni partigiane binazionali abbia lavato la vergogna dell’aggressione mussoliniana alla Francia ed abbia posto le basi per la costruzione della Comunità Europea. Particolarmente commovente è stata la partecipazione dei discendenti (tra cui il figlio) di Bruno Larosa , proveniente da Giffone (Reggio Calabria), che hanno saputo del martirio del loro parente soltanto pochi anni fa, con un ritardo di oltre sessant’anni. Non appena è stato pronunciato il nome di Bruno Larosa, così come quello degli altri 14 partigiani trucidati, i presenti, unitamente e con convinzione, hanno pronunciato la frase "Mort pour la liberté!" (Morto per la libertà!).