Alcune considerazioni di Francesco Castagnino, FLI, sul Casino’ e il Comune di Sanremo

lettera di Francesco Castagnino sugli esodati, conferimenti al casino’ e aumento delle tasse.
L’ultima riunione del consiglio comunale di Sanremo e’ stata, come noto, monopolizzata dalla discussione sulla modifica della convenzione che ora consente alla Casino’ Spa di trattenere ben l’81% degli incassi.
Non e’ nostra intenzione proporre, in questa sede, una doverosa ed approfondita analisi sulla complessa situazione societaria che sara’, quanto prima, oggetto di specifico intervento.
Desideriamo, invece, focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti relativamente a quanto accaduto a palazzo Bellevue.
Alle precise e, per molti versi, assolutamente condivisibili puntualizzazioni pervenute dai banchi dell’opposizione consiliare ha fatto eco un tanto incredibile quanto assordante silenzio da quelli della maggioranza.
Maggioranza che appare sempre piu’ asservita alla volonta’ dell’ imperatore, anch’esso piu’silente del solito, e della sua personale piccola corte (la giunta).
Unica voce, almeno inzialmente, apparentemente libera ed in palese dissenso quella del consigliere Moroni.
Per nulla intimorito anzi, forse, addirittura rafforzato da cio’ che si potrebbe definire una sorta di conflitto d’interessi, il consigliere-dipendente (o, a scelta, viceversa), oltre a minacciare possibili dimissioni, ha, legittimamente, tuonato e, secondo noi giustamente, denunciato come, con tutta probabilita’, questi soldi, nella totale e colpevole assenza di idee e conseguenti strategie, non porteranno a nulla se non ad un ulteriore impoverimento dei sanremesi, ed inoltre a come sarebbe interessante sapere come siano stati ulitilizzati gli ottocentomilioni che dalla "casa bianca" sono stati trasferiti, negli anni, nelle casse, evidentemente bucate, di palazzo Bellevue, fino a mettere in discussione le capacita’ dei vari managements che, piu’ che lautamente retribuiti, hanno, grazie alle varie amministrazioni che sono via via succedute al governo citttadino, fraudolentemente occupato, le comode poltrone di comando della casa da gioco.
A rigor di logica comprendiamo meno, oltre al rientro delle dimissioni, il suo successivo voto favorevole. Merito di qualche buona parolna del sindaco giunto in tutta fretta a meta’ della seduta?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Ritornando al tema e riicomprendendo nel generale disastro, per quanto ovvio, anche l’attuale dirigenza alle prese, tra l’altro, con quello che, secondo il nostro parere, appare come il "pasticciaccio" degli esodandi, il cui fondo per gli incentivi non sarebbe neppure sufficiente, piuttosto che, manifestando la nostra contrarieta’ al conferimento di beni immobili di proprieta’ comunale auspichiamo, vista l’evidente inadeguatezza dirigenziale, quale unica soluzione, il salvifico ritorno di un commissario prefettizio.
A margine riteniamo non poterci esimere dall’esprimere un breve commento su quanto dichiarato da due autorevoli esponenti della giunta comunale, gli assessori Maggio e Berrino.
Smentendo le promesse proferite in campagna elettorale, il tempo dei proclami e degli aperitivi per intenderci, dall’attuale e pro-tempore primo cittadino, candidamente ammettono come Sanremo sarebbe sull’orlo della bancarotta.
Scimmiottando poi il Ministro Fornero, evidentemente con le lacrime agli occhi, "con profondo dispiacere" ci informano che, per evitare questa infausta eventualita’, l’unica strada e’ data dall’aumento di tasse e tariffe.
"Stavoilta la cambiamo" ero lo slogan della campagna elettorale.
Noi Lo abbiamo gia’ piu’ volte espresso ma lo ribadiamo con forza, l’unica cosa che deve cambiare a Sanremo e’ l’amministrazione.
Per analogia con la casa da gioco non ci resta che auspicare, anche in questo caso e quanto prima, l’arrivo di un serio e preparato funzionario dello stato che si prenda la responsabilita’ di traghettare la Cittta’ fino alle nuove elezioni.
Francesco Castagnino
Coordinatore circolo di Sanremo
Vice coordinatore provinciale
per il direttivo sanremese
Futuro e Liberta’ per l’Italia