“Non sederti dove si è seduto un uomo e non lavarti!”: sanremese dal giudice per stalking

L’uomo è accusato di una serie di persecuzioni e maltrattamenti nei confronti di una ragazza disabile, originaria di Siracusa, che aveva conosciuto in vacanza a Sanremo. Un flirt durato pochi giorni, ma che per Marco è diventato un’ossessione
Stalking è l’accusa contestata a un giovane ex tossicodipendente di Sanremo, Marco C., che oggi è comparso in giudizio, davanti al giudice Lorenzo Purpura per l’istruttoria preliminare, durante la quale sono stati ascoltati: il sostituto commissario Concettina Scalisi del Commissariato di Siracusa e il maresciallo Giovanni Artioli della polizia giudiziaria della Procura di Sanremo.
L’uomo è accusato di una serie di persecuzioni e maltrattamenti nei confronti di una ragazza disabile, originaria di Siracusa, che aveva conosciuto in vacanza a Sanremo. Un flirt durato pochi giorni, ma che per Marco (difeso dall’avvocato Bruno Di Giovanni) si è rivelato un’ossessione, concretizzatasi in decine di telefonate.
Per la giovane, difesa dall’avvocato Lorenzo Rovere, la vita era diventata un inferno, da quando l’amico la obbligava a tenere una serie di comportamenti assurdi, del tipo: non mangiare a tavola con i genitori, perchè questi osteggiavano la loro relazione oppure non sedersi dove prima si era seduto un uomo; o ancora non lavarsi e via dicendo.
La ragazza, così facendo, era caduta in esaurimento ed aveva perso sui 25 chili. I due appartenenti alle forze dell’ordine, oggi, in udienza, hanno cercato di spiegare come sono avvenute le indagini e le varie tappe di quest’ultime. Marco, infatti, prima di finire in galera, venne colpito dal classico divieto di avvicinamento.
Oggi, in tribunale, è terminata l’istruttoria dibattimentale. Alla prossima udienza sarà esaminato l’imputato, quindi si procederà alla discussione.