Porto di Imperia, si indaga società non operative, ma costruite come “cloni”
10 marzo 2012 | 09:30

Quelle società, stando ai magistrati imperiesi, sarebbero tutte riconducibili a Bellavista Caltagirone. I suoi avvocati hanno chiesto che gli siano almeno concessi i domiciliari, il Gip si è riservato di decidere
Una serie di società non operative, ma costruite come “cloni” l’una dell’altra per procurare ingiusto profitto alla società Acquamare. Su questo si fonda l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Bellavista Caltagirone, e dell’ex direttore generale della Porto di Imperia Spa, Carlo Conti. Quelle società, stando ai magistrati imperiesi, sarebbero tutte riconducibili a Bellavista Caltagirone. I suoi avvocati hanno chiesto che gli siano almeno concessi i domiciliari, il Gip si è riservato di decidere.