Luciana Maniaci e Francesco D’Amore i protagonisti di una piéce a “Lo Spazio Vuoto” di Imperia

Lui è il suo sguardo truce e la tentazione di fare del proprio dolore una bandiera, lei è le sue feste di compleanno, i suoi sorrisi che chiedono scusa, e il desiderio di essere speciale, pur non essendo molto dotata.
Luciana Maniaci e Francesco D’Amore sono i due protagonisti di questa piéce a Lo Spazio Vuoto di Via Bonfante a Imperia, domenica 1 aprile alle 21.15: potrebbero essere Werther e Carlotta, ma in realtà sono due figure vuote e rivestite. Lui è il suo sguardo truce e la tentazione di fare del proprio dolore una bandiera, lei è le sue feste di compleanno, i suoi sorrisi che chiedono scusa, e il desiderio di essere speciale, pur non essendo molto dotata.
S’incontrano e decidono che è amore. Lo spettacolo ha la sua forza nel testo, in questo gioco di compiere una carrellata velocissima su una storia lunga, loquace e piena di alti e bassi. Ogni scena è un’istantanea della loro parabola esistenziale in una sorta di racconto tra decenni che alterna una serie d’istantanee surreali, ironiche e feroci: il primo incontro, la crisi dei sette anni, il pranzo dai genitori di lei, un funerale inaspettato, l’ombra di un tradimento, il matrimonio…
E’ una storia di ‘non-amore’ durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra apici sublimi e biechi deragliamenti, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come tragicomico rito di passaggio che tocca a tutti, prima di consacrarsi alla tiepidezza dell’età adulta.
E’ un composto di comicità, cinismo e puro surrealismo, un’indagine semiseria sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e al tempo stesso spietati.
Di e con: Luciana Maniaci e Francesco D’Amore- Regia: Roberto Tarasco – Allestimento: Lucia Giorgio -Produzione: Nidodiragno
Il prossimo appuntamento a Lo Spazio Vuoto sabato 14 aprile con Fiammetta Bellone in ‘La strega’ , tratto dal romanzo ‘La chimera’ di Sebastiano Vassalli.