La sparatoria del Decò: De Iaco rimane in carcere, risponde alle domande del gip, ma nega addebiti






Nell’ambito della stessa vicenda è indagato in stato di libertà anche l’imprenditore sanremese, Davide Caldarelli, 39 anni, accusato di aver istigato la condotta delittuosa.
Ha reso spontanee dichiarazioni al gip Maria Grazia Leopardi, ma ha negato i propri addebiti: sia di aver sparato che di essersi trovato semplicemente sul posto. Si tratta di Andre De Iaco, 40 anni, imprenditore (nella compravendita di terreni e immobili) arrestato, ieri, dai carabinieri del Nucleo Operativo di Sanremo, in quanto colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma da fuoco, in quanto ritenuto colpevole della sparatoria avvenuta, nel luglio scorso, al bar-ristorante “Decò”, del lungomare di Sanremo. Stamani, difeso dall’avvocato Alessandro Mager, ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia, risposto alle domande del gip, che ha confermato la custodia cautelare in carcere.
Ha anche reso alcuni particolari, tuttavia, coperti dal segreto istruttorio. Al termine di una lunga serie di indagini, gli investigatori hanno appurato che, seduto tranquillamente ad un tavolino, Ezio Maria Massa, 44 anni, residente nel Milanese, venne avvicinato da due uomini travisati con caschi da motociclista che, dopo averlo aggredito verbalmente e minacciato di morte, lo hanno trascinato violentemente in strada. Laggiù, l’uomo è stato colpito al volto con il calcio di una pistola ed è caduto a terra.
A questo punto, uno dei due aggressori gli ha esploso contro, a distanza ravvicinata, almeno due colpi di arma da fuoco, mancando però il bersaglio. Miracolosamente indenne, l’uomo è rimasto a terra in stato di shock, mentre i due banditi si sono dileguati per le vie circostanti tra lo stupore generale dei clienti presenti, alcuni dei quali, uditi gli spari, cercano riparo sotto i tavoli o si rifugiano nella toilette.
Nell’ambito della stessa vicenda è indagato in stato di libertà anche l’imprenditore sanremese, Davide Caldarelli, 39 anni, accusato di aver istigato la condotta delittuosa.
Pare, infatti, che all’origine della diatriba vi fosse una cospicua somma di denaro, che Massa doveva a Caldarelli e mai restituita, per una trattativa immobiliare non andata a buon fine. De Iaco è stato rintracciato a Santo Stefano al Mare. I militari hanno perquisito anche le sue ampie proprietà, con l’ausilio di due unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Villanova d’Albenga, specializzate in ricerca di armi e sostanze stupefacenti. Al momento, l’arma utilizzata per il delitto non è stata ancora rinvenuta. L’arrestato è stato tradotto in carcere, a Valle Armea, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Lunghi mesi d’indagine e la convergenza di risultanze investigative costituite dalle deposizioni di testimoni oculari, sopralluoghi, analisi di filmati e fotogrammi estrapolati dai sistemi di video-sorveglianza, intercettazioni e tabulati telefonici, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e di risalire a De Iaco, pluripregiudicato e già sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, quale uno dei due responsabili dell’azione delittuosa.
Il quadro indiziario a carico dell’arrestato è pesantissimo: dovrà rispondere di tentato omicidio e di detenzione e porto illegale di un’arma da fuoco calibro 7,65, i cui bossoli sono stati rinvenuti dai carabinieri sul luogo della sparatoria, mentre proseguono a ritmo serrato gli accertamenti per risalire all’identificazione certa del suo complice.