Furti di fiches ai tavolo verdi del Casinò: riesame nega la scarcerazione a D’Armi



econdo il giudice, da una parte: rimane l’ipotesi di furto e non di appropriazione indebita, come sostenuto dalla difesa; dall’altra rimangono pure le esigenze cautelari per il carcere, dovute prevalentemente al pericolo di inquinamento delle prove
Il tribunale del Riesame di Genova ha rigettato l’istanza di scarcerazione nei confronti di Luigi D’Armi, 52 anni, di Sanremo, uno dei cinque croupier del Casinò arrestati, il 26 gennaio scorso, assieme a un controllore comunale, con l’accusa di aver commesso una serie di furti di fiches ai tavoli verdi: in particolare alla roulette francese e a quella americana.
Secondo il giudice, infatti, da una parte: rimane l’ipotesi di furto e non di appropriazione indebita, come sostenuto dalla difesa; dall’altra rimangono pure le esigenze cautelari per il carcere, dovute prevalentemente al pericolo di inquinamento delle prove. Oggi, lo stesso difensore di D’Armi (l’avvocato Bruno Di Giovanni) ha discusso il Riesame anche del capo tavolo Andrea Baracchini, 60 anni, di Sanremo; mentre lunedì prossimo sono attese, sempre davanti al riesame, le discussioni del croupier: Giuseppe Caruso, 40 anni, originario di Savona e abitante a Imperia; del controllore comunale, Giuseppe Ricca, 55 anni, originario di Civezza (Imperia), residente a Taggia e del secondo capo tavolo arrestato: Stefano Covatta, 53 anni, di Sanremo.
Nessun Riesame, invece, per Emiliano Cappello, 33 anni, originario di Imperia e abitante a Sanremo, che rimane agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore Roberto Cavallone: i croupier gettavano le fiches in un apposito raccoglitore sul tavolo da gioco; quindi, il capo tavola le ritirava e le consegnava al controllore comunale (Ricca), che a sua volta le rivendeva ai clienti.