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Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA

7 dicembre 2011 | 11:12
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Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA
Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA
Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA
Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA
Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA
Nell’auto con manette e fucile da guerra: carabinieri potrebbero aver sventato SEQUESTRO di PERSONA

Sulla loro auto, una Subaru Legacy, avevano un fucile Mauser 98 k della seconda guerra mondiale, così come un paio di manette. I due non hanno saputo giustificare la provenienza e sono stati denunciati per detenzione e porto illegale di armi da guerra

Nell’auto avevano un fucile da guerra – un “Mauser 98K” del secondo conflitto mondiale – perfettamente funzionante e un paio di manette. Per questo motivo sono finiti in carcere. Si tratta di un cittadino francese: Alain Frank Zanaria, 36 anni, di Lione e un marocchino Ahmed Zaytouni, di 24 anni, abitante a Sanremo, fermati, la scorsa notte, dai carabinieri del Nucleo Radiomobile, in via Roma, nella città dei Fiori. E’ stato per un caso, che i militari hanno fermato una Subaru Legacy.

I due hanno fatto finto di niente, ma quando hanno visto che i militari stavano approfondendo i controlli, allora, dal bagagliaio il francese ha tirato fuori il fucile e i carabinieri gli hanno intimato di posarlo subito a terra, alzando le mani. Devono rispondere del porto illegale di armi da guerra. Oggi al processo epr direttissima, il giudice monocratico Anna Bonsnigorio ha convalidato il loro arresto, scarcerandoli, perchè incensurati e rinviando al prossimo 18 gennaio per i termini a difesa. entrambi erano difesi dall’avvocato Fabrizio Spigarelli.

I FATTI

Non si esclude che dietro la presenza di quel fucile e delle manette (soprattutto) si potesse nascondere l’eventualità di un qualche sequestro di persona. E’ per questo motivo, infatti, che potrebbero essere svolti ulteriori accertamenti. Il francese, inoltre ha riferito ai militari di essere venuto in Italia col fucile per farlo valutare da alcuni antiquari. Avrebbe dovuto portarlo a Genova, Torino e anche in Svizzera, ma gli investigatori si chiedono per quale motivo, Frank Alain, fosse senza soldi in tasca: neppure un euro. Come avrebbe fatto a raggiungere Torino?

E la Svizzera? Come ci sarebbe arrivato? Pare che non avesse neppure carte di credito o bancomat. C’è, poi, un’altra ipotesi, che l’arma sia stata rubata a qualche collezionista, magari abitante in Francia o in Inghilterra e che i due avrebbero voluto piazzarla al nero. Rimane da stabilire il ruolo del marocchino. Il francese ha detto di averlo caricato, per strada, al night Piper, di via Roma, per accompagnarlo al Whisky a go go. Una giustificazione quest’ultima che non sembra convincere gli inquirenti.

I carabinieri, nel corso delle indagini hanno scoperto che il fucile era già stato mostrato a un antiquario di Montecarlo e probabilmente stavano cercando quello giusto a cui rivenderlo. In Italia, è vietato girare non solo con armi da guerra, ma anche con semplici parti di quest’ultime. In caso contrario scatta l’arresto.

Il francese, inoltre, abitante a Lione e al quale era intestata l’auto, non ha saputo giustificare la provenienza delle manette e soprattutto l’utilizzo che ne avrebbe fatto. Visto che non aveva soldi in tasca e che girava per Sanremo armato, gli investigatori hanno ragione di sospettare che potesse esserci in embrione qualche atto criminoso.