Tagli alla sanità, un lettore: no al pronto soccorso unico in provincia

20 luglio 2011 | 17:35
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Tagli alla sanità, un lettore: no al pronto soccorso unico in provincia

Scrive Alfonso Sista:…La Regione
ancora una volta punisce Imperia e i cittadini del suo comprensorio e anche i turisti che ci vengono….

Prendendo spunto dalla lettera inviata al Prefetto dal comitato per la salvaguardia dell’ospedale di Bordighera che giustamente pone all’attenzione dell’opinione pubblica il problema della nuova organizzazione dell’emergenza sanitaria in provincia prevista dalla Regione resto sorpreso, a parte qualche autorevole ma sparuta presa di posizione, dall’assenza totale di dissenso da parte dei cittadini imperiesi; quei cittadini così affetti da grafomania quando si tratta di discutere del "sesso degli angeli" ma così assenti su problemi e decisioni che riguardano tutti noi. Nessuna voce dissonante sull’organizzazione dei Pronto Soccorso che
prevede un solo DEA di 1° livello per provincia (a Sanremo) e un DEA di 2° livello interprovinciale (Santa Corona), che non pare affatto adeguato a fornire un’adeguata assistenza al territorio. I sanremesi stanno zitti come in tutte le occasioni in cui
a loro viene concesso qualcosa che si strappa ad altri (ma guai a far il contrario, succede il finimondo guai a togliere qualcosa a Sanremo caput mundi …), ad Albenga persino i primari sono scesi sul declassamento del loro PS a semplice infermeria
(come a Bordighera) e Imperia che viene penalizzata e "degradata" a posto di primo soccorso, vale a dire un’assistenza che si tramuta in semplice presa d’atto del problema per poi indirizzare il malato verso un DEA di 1° o 2° livello. La Regione
ancora una volta punisce Imperia e i cittadini del suo comprensorio e anche i turisti che ci vengono (si ricorda che, dati alla mano, il comprensorio di Imperia-Golfo Dianese movimenta oltre il 50% delle presenze della provincia). Se ci prefiguriamo uno scenario su cosa significhi perdere il DEA per l’ospedale di Imperia si assisterà al trasferimento di reparti importanti (e del relativo personale) legati all’emergenza come chirurgia vascolare, oculistica, chirurgia e rianimazione d’emergenza, centro trasfusionale, punto nascite, centro ictus, centro cardiologico in cambio della sua trasformazione in "stabilimento" ad attività elettive? Che significa? che diventerà una sorta di cronicario in attesa dell’ospedale unico! Magari con il trasferimento di reparti non di emergenza da Sanremo nel qual caso scoppierà un’altra "guerra di religione".

Per i cittadini si avrà un peggioramento dell’assistenza in caso di emergenza: se Taggia è lontana con questa viabilità pensate come lo è Sanremo nonostante l’Aurelia bis, si pensi quanto impiegherebbe per esempio un abitante di Cosio d’Arroscia o di
Conio ad arrivare al Pronto Soccorso in caso di ictus o di infarto: forse l’assessore Montaldo pensa che statisticamente uno di loro è sacrificabile visto che il peso demografico di questi paesi è irrisorio? Oppure pensa di sostituire tutte le ambulanze della Liguria con gli elicotteri? Il tutto si risolverà nello sviluppo di un pendolarismo della salute dove saranno i cittadini a sopportare i maggiori costi in termini di disagio, spese e stress emotivo e fisico.
Cosa perde la città (e il comprensorio) senza il DEA? Innanzitutto un livello di assistenza adeguato ma anche il peso di un indotto economico che ha già prodotto enormi danni in passato. Penso che sia ora di mettere da parte le nostre idee politiche e difendere con forza tutti, cittadini e amministrazioni locali, il nostro pronto soccorso che dovrà essere ancora un DEA magari integrato con Sanremo ma DEA.
Se Sanremo ha effettuato circa 40.000 interventi di PS (compresi quelli della zona intemelia che "saltano" Bordighera), Imperia ne ha fatti oltre 36.000, sono così distanti questi numeri da giustificare la chiusura di Imperia a favore di Sanremo? E
il vantaggio economico è davvero così marcato, si risparmia davvero così tanto? E tale risparmio riesce a compensare il peggioramento dell’assistenza ai cittadini?
Si spera che non sia l’inizio, in quest’epoca di tagli e risparmi (?) a tutti i livelli, di una razionalizzazione dei servizi e di un loro accorpamento con chiusura di uffici e competenze e loro concentrazione guarda caso a Sanremo? Dopo la perdita della sede ASL (unico capoluogo di provincia in Italia), del 118, (i tentativi di trasferire da Imperia l’ENEL, l’Istituto d’Arte, l’Assessorato al Turismo della Provincia, la Scuola Edile e altri ancora nel tempo), l’ospedale unico, mentre il prossimo potrebbe essere il Tribunale, poi che cosa? È emblematico, nella sua chiarezza, di continuo tentativo di saccheggio di servizi a danno di Imperia, in cui molte sono le complicità locali e regionali. A questo si aggiunge la mancanza di orgoglio degli imperiesi e nel perseguire quasi quotidianamente da una parte la denigrazione di Imperia e dall’altra l’esaltazione, ormai davvero ridicola, di Sanremo in nome, in tempi di globalizzazione, di una ipotetica “baricentricità”.  Spiace davvero constatare che nessun esponente politico facente capo alla maggioranza che governa la Regione Liguria, sindaci o esponenti di enti di rilievo, abbiano sentito la necessità di intervenire per sventare un simile piano suicida per la sanità ligure e imperiese in particolare. Immagino l’imbarazzo (o no?) di Ed è davvero assordante il silenzio di eletti (a parte qualcuno) in provincia di Imperia al consiglio regionale che sembrano subire tali decisioni e non sentono l’esigenza di protestare o di difendere le ragioni degli abitanti dei territori che li hanno eletti immagino il loro imbarazzo, alle prossime elezioni, quando si presenteranno di nuovo a chiederci il voto, sperando nella nostra perdita di memoria, tra quattro anni quando si potrebbe cominciare a conteggiare i danni alla salute e all’assistenza causati da tali scellerate scelte… Nel frattempo sarebbe una buona cosa, liberandoci del senso di rassegnazione che ci blocca, formare un comitato a difesa del nostro ospedale e del suo DEA per salvaguardare la nostra salute.
Grazie per l’ospitalità.
Imperia 20 luglio 2011
Alfonso Sista