Abuso d’ufficio: INDAGATO il vicesindaco di Imperia Rodolfo Leone. Spiagge e concessioni nel mirino

Il vicesindaco e assessore comunale di Imperia, Rodolfo Leone, e’ stato indagato dalla Procura della Repubblica, con l’accusa di abuso di ufficio, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria coordinata dal procuratore (facente funzioni) Alessandro Bogliolo, sulle aree del demanio marittimo date in concessione ai privati, secondo l’accusa senza regolare gara di appalto. Leone e’ indagato in concorso, a quanto pare con altri membri della Giunta.

Nel mirino c’e’ l’affidamento della gestione delle tre spiagge di Borgo Prino, Borgo Foce e Spiaggia d’Oro, date ai privati nel 2006, secondo una procedura poco chiara e per le quali, attualmente, e’ in corso una regolare gara d’appalto. Nel mirino anche la modifica del bando di affidamento delle stesse spiagge.

Contestualmente, la Procura cerca pure di far luce sulla gestione dei campi da bocce e da calcetto, di zona San Lazzaro; sulla piscina Cascione e sulle attivita’ a essa connesse (bar, ristorante e centro estetico). Stamani, la Guardia di Finanza e la Polizia Postale, che indagano sulla vicenda, hanno apposto i sigilli, su ordine del gip del tribunale di Imperia, a due campi di calcetto.

Il sequestro di oggi fa seguito alle perquisizioni di mercoledì scorso, al culmine delle quali Finanza e Polizia Postale hanno notificato l’obbligo di chiusura per i gestori degli spazi della Piscina comunale: il centro estetico "Lei e Lui" (di Barbara e Giusy); la palestra "Pulsar" (di Luca castellino) e il bar ristorante "Nord Ovest". Nell’ambito della stessa inchiesta è indagato anche il presidente della Rari Nantes di Imperia (società che gestisce la piscina), Silvio Todiere.

Poco dopo il mezzogiorno, una decina di agenti della Polizia postale e della Guardia di Finanza si sono presentati a Palazzo civico ed hanno iniziato una perquisizione nell’ufficio del Vicesindaco Leone, in relazione alla gara d’appalto attualmente in definizione per l’affidamento della gestione delle spiagge libere attrezzate. Nelle settimane scorse, la polizia postale si era già occupata dell’appalto per l’affidamento delle 3 spiagge libere attrezzate, sequestrando i documenti realtivi all’appalto.

Le perplessità derivano dalla modifica dell’appalto in corso e la polizia postale ha presieduto anche alla conclusione dell’appalto.