Il segretario del Prc Ferrero canta Bella Ciao, per protesta contro l’esclusione dal Festival/ AUDIO






‘Mentre sulle note di ‘Giovinezza’ si spediva la gente nei campi di concentramento, a morire ammazzata; sulle note di ‘Bella Ciao’ si e’ liberato il Paese’.
‘Mentre sulle note di ‘Giovinezza’ si spediva la gente nei campi di concentramento, a morire ammazzata; sulle note di ‘Bella Ciao’ si e’ liberato il Paese’. Parole molto dure quelle di Paolo Ferrero(AUDIO), il segretario nazionale di Rifondazione Comunista che, questa sera, da piazza Cassini, nel centro storico di Sanremo, ha cantato l’inno partigiano ‘Bella Ciao’, in segno di protesta contro l’esclusione dal Festival di Sanremo.
‘E’ una vergogna – ha affermato Ferrero – che al Festival della Canzone Italiana, quando si è fatta una panoramica dei 150 anni di canzone, non si sia messa anche ‘Bella Ciao’, che senz’altro e’ il simbolo della lotta partigiana e della lotta per la liberazione, che tanto peso ha avuto per tutta la democrazia del nostro Paese’.
Prosegue Ferrero: ‘Il fatto che l’abbiano voluta cancellare e a un certo punto pareva che per poter inserire ‘Bella Ciao’, dovessero anche far cantare ‘Giovinezza’, cioe’ la canzone del regime fascista, è una cosa vergognosa’. L’incontro di piazza Cassini, che si e’ aperto con un dibattito politico, culminera’, alle 21, con un concerto de ‘Il parto delle nuvole pesanti’.
Ancora Ferrero: ‘E’ come se in Germania, a qualcuno venisse l’idea di far cantare le canzoni del regime nazista nei festival di musica tedesca. Credo che lo metterebbero in galera. Qui da noi, invece, siamo arrivati al punto che ‘Bella Ciao’ non e’ piu’ legittimata ad essere cantata all’Ariston’.
‘Quanto accaduto non e’ un incidente di percorso, ma un tentativo che la destra sta facendo di riscrivere la storia del Paese e di cancellare la lotta partigiana, che è quella che ha scritto la nostra costituzione’. Nel commentare il caso dell’esclusione di ‘Bella Ciao’ dall’Ariston di Sanremo, Ferrero va giu’ pesante sul centrodestra e’ aggiunge: ‘Vuole cancellare quell’anelito di libertà dei lavoratori e degli strati più deboli della popolazione che ha lottato contro il fascismo. Un po’ perchè questo governo è erede di quel fascismo, dentro il quale si annidano il razzismo e i fascisti dichiarati come Storace. Si capisce che a loro piaceva più Mussolini che i partigiani che cantavano ‘Bella Ciao’.
Sui 150 anni dell’Unita’ d’Italia da una parte (a cui e’ stata dedicata la 61/ma edizione del Festival) e il federalismo dall’altra, Ferrero ha affermato: ‘Con questo federalismo si vuole demolire l’Italia e non e’ un problema puramente estetico dell’Italia come entita’ astratta. La verita’ e’ che col federalismo si demoliscono anche il contratto nazionale di lavoro e i diritti dei lavoratori, acquisiti in tanti anni di lotta, quindi faticosamente conquistati, cosi’ in Sicilia come in Piemonte. Il loro obiettivo e’ di spezzettare il Paese, mettendo i lavoratori uno contro l’altro per permettere ai datori di lavoro di sfruttarli meglio. Noi, invece, difendiamo l’unità d’Italia proprio perchè difendiamo i diritti dei lavoratori’.