Sabato 25 e domenica 26 settembre la Beatificazione di Chiara Luce Badano

L’iniziativa del processo di beatificazione è dell’allora vescovo di Acqui, Mons. Livio Maritano: “Mi è parso che la sua testimonianza fosse significativa in particolare per i giovani. C’è bisogno di santità anche oggi”
A Roma il 25 e 26 settembre in occasione della Beatificazione di Chiara Luce Badano, dalla Liguria arriveranno 4 pullman di fedeli. Si prevede una partecipazione di 13.000 persone dall’Europa e da altri continenti.
CHIARA LUCE BADANO, 18 anni
(1971-1990)
25 SETTEMBRE – BEATIFICAZIONE
Rito di Beatificazione – Santuario Divino Amore
Festa con Chiara Luce – Aula Paolo VI
26/9 – Messa di ringraziamento – Basilica di San Paolo fuori le Mura presieduta dal Card. Tarcisio Bertone
Migliaia i partecipanti previsti, soprattutto giovani, da più di 40 Paesi dei 5 continenti
Sono un crescendo le prenotazioni per partecipare agli eventi in programma per la beatificazione di Chiara Luce Badano: dall’Australia al Kenya, dall’Olanda alla Giordania, dalla Cina alla Colombia. Ovunque i giovani inventano mille iniziative per raccogliere i fondi necessari per il viaggio. “Mentre la società ci porta ad allontanarci da tutto ciò che è sofferenza e disagio, Chiara Luce ci insegna ad abbracciare le difficoltà” (Paolo – Italia). “Attira il trionfo della vita e della gioia”. “Chiara Luce ci ha tracciato una scia da seguire.” (Tatenda – Sudafrica). “E’ un modello per tutti i giovani. Mi aiuterà ad andare controcorrente.” (Elsy- USA). Qualche flash dai giovani che si stanno preparando a venire a Roma.
Incontri paralleli in collegamento via TV o internet si stanno programmando nei vari continenti. In questi ultimi mesi sono stati proprio i giovani a comunicare ai loro coetanei la straordinarietà nell’ordinario della vita di questa ragazza loro coetanea con canzoni, brani teatrali, musical e attraverso Facebook, YouTube (in 37 lingue: dal coreano al croato, dal norvegese al turco, dall’urdu al giapponese, armeno, cinese e swahili).
Identikit di Chiara Badano, una vita nella luce. Una come te – Chiara Badano, la luce oltre la malattia – Chiara Luce, la ragazza del sì senza riserve – I santi, una sorpresa di Dio – Una Luce nella notte del dolore
Alcuni dei titoli apparsi su media nazionali e locali italiani. In totale 120 tra articoli, servizi radio e TV. Ne hanno parlato il Tg2, Rai Uno, Studio aperto. Vari gli articoli apparsi in altri Paesi, anche in una nazione musulmana come l’Indonesia.
IN PROGRAMMA – COLLEGAMENTI INTERNET E TV VIA SATELLITE
Sabato 25 settembre – ore 16
S. MESSA CON RITO DI BEATIFICAZIONE
Santuario della Madonna del Divino Amore (Roma)
Presiede Mons. Angelo Amato, Prefetto Congregazione Cause dei Santi
Sabato 25 Settembre – ore 21
FESTA CON CHIARA LUCE BADANO
Aula Paolo VI – Città del Vaticano – con maxischermo in Piazza S. Pietro
Domenica 26 settembre – ore 10,30
S. MESSA DI RINGRAZIAMENTO
Basilica di San Paolo fuori le Mura –Roma
Presiede Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato
Domenica 26 settembre – ore 12
ANGELUS DI PAPA BENEDETTO XVI
in collegamento con la Basilica di San Paolo fuori le Mura
"Chiara Luce Badano LIFE LOVE LIGHT" è il titolo della serata del 25 settembre, preparata dai giovani per i giovani. E’ un elemento di novità per comunicare la sua vita con il linguaggio del teatro, della musica, delle testimonianze.
L’iniziativa del processo di beatificazione è dell’allora vescovo di Acqui, Mons. Livio Maritano che aveva conosciuto personalmente Chiara Badano. Così ne spiega la motivazione: “Mi è parso che la sua testimonianza fosse significativa in particolare per i giovani. C’è bisogno di santità anche oggi. C’è bisogno di aiutare i giovani a trovare un orientamento, uno scopo, a superare insicurezze e solitudine, i loro enigmi di fronte agli insuccessi, al dolore, alla morte, a tutte le loro inquietudini. E’ sorprendente questa testimonianza di fede, di fortezza da parte di una giovane di oggi: colpisce, determina molte persone a cambiare vita, ne abbiamo testimonianza quasi quotidiana”.
Chiara Lubich, nel marzo 2000, così si rivolgeva al Movimento nel mondo: “Quanta luce in questa nostra Chiara! La si legge sul suo volto, nelle sue parole, nelle sue lettere, nella sua vita tutta protesa ad amare concretamente tanti! Possiamo bere alla sua vita. E’ modello e testimone per giovani e anziani: ha saputo trasformare la sua “passione” in un canto nuziale!”.
La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce: “Chiara Luce, la prima del Movimento a raggiungere questo traguardo sulla via della santità, ci incoraggia a credere alla logica del Vangelo, del chicco di grano caduto in terra che muore e porta molto frutto. Il suo esempio luminoso ci aiuterà ad annunciare al mondo che Dio è Amore!”.
L’iter per la beatificazione: 11 anni. Fase diocesana del processo per la causa di beatificazione: 11 giugno 1999 – 21 agosto 2000. In Vaticano: dal 23 agosto 2000. Il 3 luglio 2008 la Serva di Dio, con il riconoscimento delle “virtù eroiche”, è dichiarata Venerabile. Il 19 dicembre 2009 viene promulgato il decreto pontificio riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione di Chiara Badano: si tratta della guarigione improvvisa e inspiegabile di un ragazzo di Trieste affetto da una gravissima forma di meningite fulminante. I medici gli avevano dato 48 ore di vita.
Il nome: “Chiara Luce” – Le viene dato da Chiara Lubich, nel luglio 1990. In risposta ad una lettera di Chiara Badano, le scrive tra l’altro: “Grazie anche della tua foto. Il tuo viso così luminoso dice il tuo amore per Gesù… “Chiara Luce” è il nome che ho pensato per te. E’ la luce di Dio che vince il mondo.
CHIARA LUCE BADANO, 18 ANNI
(1971-1990)
“UN LUMINOSO CAPOLAVORO”
BEATIFICATA IL 25 SETTEMBRE
Chiara Badano nasce il 29 ottobre 1971 a Sassello, piccolo paese in provincia di Savona (diocesi di Acqui). E’ ricca di doti naturali: bella, sportiva, gioiosa e volitiva. La sfiora l’idea di diventare hostess, perché le piace conoscere il mondo, ma poi si orienta alla medicina per andare in Africa a curare i bambini. Se ha una predilezione è per gli altri giovani, per chi è alla ricerca, per chi è nel bisogno. Non esclude dalle sue attenzioni chi è… antipatico.
La sua è una vita normale, fatta di successi e insuccessi. Ha molti amici che trovano in lei apertura e ascolto. Ma alle medie prova anche l’emarginazione di chi la chiama ‘suorina’ per il suo impegno cristiano. In IV ginnasio la bocciatura, subìta come ingiustizia, poi la delusione al primo innamoramento.
Ma Chiara fa di ogni ostacolo una pedana di lancio. Le difficoltà sono altrettante occasioni per allenarsi a vivere con autenticità il Vangelo, e rispondere all’Amore di Dio che l’aveva attirata sin da quando aveva poco più di 9 anni, e con i genitori aveva partecipato al Family Fest (manifestazione internazionale per le famiglie promossa dal Movimento dei Focolari).
Subito si impegna tra i più giovani del Movimento, le gen. Dopo il primo incontro, insieme a Chicca, gen come lei, scrive a Chiara Lubich: “Abbiamo cominciato subito la nostra avventura: fare la volontà di Dio nell’attimo presente. Col Vangelo sotto braccio faremo grandi cose”.
Chiara Lubich aveva lanciato, proprio ai giovanissimi, una sfida ardita: “Essere una generazione di santi”. Perché, aveva aggiunto, “per fare città nuove e un mondo nuovo non bastano tecnici, scienziati e politici, occorrono sapienti, occorrono santi”. La fondatrice dei Focolari non aveva temuto di confidare loro il suo segreto: Gesù nel momento culmine del dolore e dell’amore, quando giunge a gridare l’abbandono del Padre per riunirci a Lui e tra di noi. “Senza di lui – aveva detto – non si sta in piedi”. Invitava a riconoscere il suo volto e amarlo con predilezione in ogni dolore piccolo e grande. E’ la chiave per trasformare il dolore in amore, e non restare ripiegati su se stessi, ma proiettati fuori ad amare. Chiara aveva aggiunto: “Non abbiate paura! Lasciate fare a Lui ricompensarvi di amore”! Vi farà felici in questa vita e per l’eternità!”. Chiara Badano ascolta queste parole in un incontro del Movimento, nel 1983. Ne sarà l’incarnazione viva.
A sorpresa, a 17 anni, un dolore acuto, mentre gioca a tennis. Le ricerche, poi la diagnosi: un tumore osseo tra i più dolorosi. Alla notizia seguono 25 minuti di lotta interiore, poi il suo sì a Gesù. Non si è più voltata indietro. Ben presto si dilegua ogni speranza di guarigione. Chiara perde l’uso delle gambe. E ad ogni nuova ‘sorpresa’ della malattia: “Per Te, Gesù, se lo vuoi Tu lo voglio anch’io!”
Subentra una grave emorragia. E’ in pericolo di vita. I gen fanno turni di preghiera tutta la notte.
I medici si chiedono se lasciarla morire o procedere alla trasfusione tentando di salvarla, ma rimettendo così in moto anche le sofferenze. Decidono per la vita. Chiara vivrà ancora un anno, decisivo per lei.
E’ l’anno di un’ardita scalata, in cordata con Chiara Lubich, con i suoi genitori, con gli altri giovani che condividono i suoi stessi ideali, sino alle vette dell’unione con Dio che traspare dal suo volto luminoso, nonostante i dolori della malattia.
Dopo una notte difficile, confida: “Soffrivo molto fisicamente, ma l’anima cantava”. Chi va a farle visita col desiderio di darle coraggio, ne esce sconvolto e cambiato: è Chiara che contagia con la sua serenità e pace. Non di rado c’è chi dice d’aver sperimentato il Paradiso.
Uno dei medici, non credente e critico nei confronti della Chiesa: “Da quando ho conosciuto Chiara qualcosa è cambiato dentro di me. Qui c’è coerenza, qui del cristianesimo tutto mi quadra”.
Chiara Lubich, rispondendo alla sua ultima lettera le scrive: “Dio ti ama immensamente, e vuole farti sperimentare gocce di Cielo. Il tuo viso così luminoso dice il tuo amore per Gesù. ‘Chiara Luce’ è il nome che ho pensato per te. Ti piace? E’ la luce di Dio che vince il mondo”!
Chiara Luce è proiettata sino all’ultimo ad amare chi le sta accanto, a comunicare a più giovani possibile l’ideale che la anima, a dare Dio a chi è alla ricerca. E’ la vigilia della sua “partenza”, saluta tutti i presenti ad uno ad uno, ma i giovani con un amore speciale. Lascia a loro una consegna: “I giovani sono il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare loro la fiaccola come alle Olimpiadi. Hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene”. Poi scompiglia i capelli della mamma: “Ciao! Sii felice, perché io lo sono.”
E’ il 7 ottobre 1990 quando Chiara Luce conclude la sua avventura terrena. Aveva atteso questo momento come incontro con lo Sposo. Aveva trasformato la sua passione in un canto nuziale. Per il suo funerale aveva pensato a tutto: ai canti, alle preghiere dei fedeli, ai fiori, alla pettinatura, al vestito che aveva desiderato bianco, da sposa. Alla mamma aveva detto: “Quando mi vestirai non dovrai piangere, ma dire: Adesso Chiara Luce non soffre più, vede Gesù”. Quel giorno moltissimi i giovani. Il vescovo di Acqui, mons. Livio Maritano: “La gioia era dominante, stranamente unite lacrime e sorrisi”. Immediato l’eco della straordinarietà della sua breve esistenza. Molti cambiano vita. Innumerevoli le testimonianze.
Il vescovo l’aveva conosciuta personalmente. Cogliendo tutto il valore della sua testimonianza per i giovani e per la Chiesa, prende l’iniziativa e porta avanti la causa di beatificazione che ha un iter particolarmente rapido: poco più di 10 anni.
Il 25 settembre 2010 la beatificazione. Si annunciano in migliaia, giovani e non, da tutto il mondo. E collegamenti internet e TV.