Ordinati Diaconi Diego Basso e Emanuele Longo

26 settembre 2010 | 20:10
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Ordinati Diaconi Diego Basso e Emanuele Longo
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Ordinati Diaconi Diego Basso e Emanuele Longo
Ordinati Diaconi Diego Basso e Emanuele Longo
Ordinati Diaconi Diego Basso e Emanuele Longo

La celebrazione è stata molto partecipata e ha visto una particolare presenza di Sacerdoti e laici intorno ai nuovi Diaconi, in concomitanza all’anniversario dei 15 anni di Episcopato di Mons. Alberto Maria Careggio

Si è svolta quest’oggi, domenica 26 Settembre, nella Cattedrale di Ventimiglia, l’Ordinazione Diaconale di Diego Basso e Emanuele Longo.
Sua Eccellenza Mons. Alberto Maria Careggio, ha presieduto la Santa Messa, concelebrata da Mons. Giacomo Barabino, Vescovo Emerito della Diocesi di Ventimiglia Sanremo e Il Vicario Generale, Mons. Umberto Toffani. Presenti anche il Rettore del Seminario di Notre Dame di Laghet e alcuni seminaristi.
La celebrazione è stata molto partecipata e ha visto una particolare presenza di Sacerdoti e laici intorno ai nuovi Diaconi, in concomitanza all’anniversario dei 15 anni di Episcopato di Mons. Alberto Maria Careggio.
Commoventi, davvero, le parole che Sua Eccellenza ha pronunciato durante l’omelia.

"I due nuovi diaconi sono segno di speranza e dono prezioso. E’ attorno al Vescovo che Dio raduna il suo popolo perché diventi un cuor solo e un’anima sola e testimone del Vangelo.
La Parola di Dio della liturgia ha una forte valenza vocazionale. Nel brano del profeta Geremia (1,4-9) è chiaro come la vocazione sia un dono di Dio, voluto da sempre: “Prima di formarti nel seno materno, ti conoscevo. Prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni” (1,5). Si può dire che il mistero della vocazione è radicato nel cuore di Dio che manda.
In risposta è necessario che voi diaconi coltiviate la fedeltà a Dio con cuore libero, essendo parola e Vangelo di Dio con tutto ciò che siete. Richiamo, qui, un ricordo personale della mia vocazione di vescovo. Era stato Giovanni Paolo II direttamente a chiamarmi all’episcopato. Di fronte alle mie perplessità e alla mia richiesta di non dar corso alla nomina mi disse: “Vai avanti”. Fu l’istante più lungo della mia vita. E allora, su suggerimento del papa scelsi come motto: “Sub tuum praesidium” che consacrava la mia disponibilità nella mani della Vergine Maria.
La vocazione quando è autentica garantisce sempre la presenza di Gesù che ci assicura di essere “sempre con noi”. Perciò Diego ed Emanuele domandatevi spesso a chi avete voluto dare il vostro cuore e fate risuonare la parola del Vangelo di oggi: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”.
La croce è la cifra del discepolo perché le cose belle si pagano. E seguire Gesù fin sulla croce non è eroismo ma stare con lui ogni giorno per risorgere con lui".