Lo sventato MATRICIDIO di Bordighera, domani l’incidente probatorio ma nessun faccia a faccia

La perizia, disposta dal gip Maria Grazia Leopardi, nelle forme dell’incidente probatorio, sara’ discussa domattina dal medico legale Maurizio Piombo. Il faccia a faccia tra le due imputate atteso per domattina potrebbe, tuttavia, saltare.
‘Idoneita’ dei mezzi, ma inidoneita’ dell’azione’. Questo, in estrema sintesi e’ il succo della perizia sul tentato matricidio, di Bordighera, consumatosi lo scorso 23 giugno, quando Chiara Cortese Pellin, 28 anni, tento’ di accoltellare e uccidere Paola Berselli, di 56 anni, per conto della figlia di lei e sua amante, Federica Bellone, di 26 anni.
La perizia, disposta dal gip Maria Grazia Leopardi, nelle forme dell’incidente probatorio, sara’ discussa domattina dal medico legale Maurizio Piombo. Il faccia a faccia tra le due imputate atteso sempre per domani potrebbe, tuttavia, saltare per la mancata presenza di una o entrambe le imputate. All’udienza sara’ sicuramente ascoltato il medico legale Maurizio Piombo, che ha elaborato la perizia sull’esame delle dichiarazioni rese dalla scampata vittima. Il medico ha sottolineato l’idoneita’ dei mezzi, in possesso di Chiara, a compiere il delitto, ma l’inidoneita’ degli atti.
Chiara riusci’ a entrare in casa della madre con un escamotage e con la scusa di un bicchiere d’acqua cerco’ di aggredirla alle spalle con un batticarne, ma lei se ne accorse e schivo’ il colpo. Tento’, quindi, di aggredirla con un coltello ma lei riusci’ nuovamente a schivare il colpo, riportando alle fine lievi ferite, nessuna delle quali sarebbe stata inferta – a detta del medico legale – con l’incisivita’ tipica di un gesto determinato e volontario. Le due ragazze rimangono agli arresti domiciliari: Federica a Sanremo nella casa del padre, Chiara in casa di una sorella in Piemonte. Le rispettive difese sono, ora, orientate ad ottenere una derubricazione dell’accusa di tentato omicidio.
Sul movente c’e’ chi afferma che Federica volesse far uccidere la madre per nasconderle i suoi insuccessi universitari – la mamma era gia’ pronta a festeggiare una laurea che non aveva mai conseguito – e chi, che le due amanti volessero in quella maniera entrare in possesso dell’eredita’ per pagarsi il mutuo di una casa. Nel coso dell’udienza saranno ascoltati anche i periti di parte: del pm Marco Zocco e della difesa sostenuta dagli avvocati Alessandro Moroni e Carlo Ruffoni.